di Riccardo Treggiari (già sindaco di Amandola)
Raccogliamo lamentele di cittadini preoccupati e ci sembra opportuno, quindi, in un paese che fa della propaganda comunicativa motivo di vanto, porre qualche interrogativo. Andiamo al dunque. E’ vero o non è vero che la RSA di Amandola è stata, di recente, interessata da casi Covid, sia negli ospiti della residenza che negli operatori? Chiariamo subito che non ci interessa la caccia all’untore ed il colpevole da mettere alla gogna anche perché, nella difficile situazione attuale, l’incidente ci può stare. Noi vogliamo, anzi, pretendiamo che chi di dovere dia delle risposte tranquillizzanti alla popolazione.
La RSA, dopo il terremoto, è stata ospitata nella vecchia scuola elementare, eretta negli anni ’50, adattata con lavori. Nel secondo piano dell’edificio sono allocate le camere degli ospiti della RSA; il primo piano ospita gli ambulatori dei medici di base ed uffici amministrativi. Sempre dai ‘si dice’ che attendono conferma o smentita, se il numero degli infetti, tra ospiti e personale addetto, è stato consistente, chiediamo se, quando si è operato il trasferimento degli stessi, e si è attuata la sanificazione dei locali? È stata interrotta l’attività ambulatoriale e, quindi, la presenza da parte degli esterni ? E, soprattutto, chiediamo se è stata avvisata la cittadinanza che frequenta quel piano con una certa assiduità che, se no, si è trovata inconsapevolmente a rischio infezione?
La presunta gravità del fatto, ripetiamo, non sarebbe in ciò che è successo a livello sanitario, diversi simili casi si sono verificati in altre residenze marchigiane, ma nella mancata informazione che avrebbe potuto mettere a rischio la salute della popolazione. I fatti denunciati attendono una risposta e, nel caso, anche una secca smentita che, oltre che rasserenarci, moltiplicherebbe esponenzialmente la nostra fiducia nelle Istituzioni.
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