Lotta al bullismo, nasce
l’associazione ‘7 Febbraio’:
la presiede Cecilia Monti

PORTO SAN GIORGIO - La presidente: "La nostra associazione, una vasta gamma di collaboratori di tutte le età e provenienti da percorsi diversi, come sociologi, psicologi, giornalisti, avvocati e docenti, ma anche persone che vogliono solo raccontare la propria esperienza si rivolge alle categorie più interessate: docenti, dirigenti scolastici, genitori, legislatori, ma anche gli stessi ragazzi"


“Il 7 febbraio è stato indicata come Giornata nazionale contro il Bullismo. Da qui il nome e lo scopo della nostra associazione. La nostra missione è affrontare un tema spinoso, difficile e troppo spesso sottovalutato come il bullismo e il cyberbullismo, per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema, e aiutare chiunque ne volesse sapere di più, a comprenderlo in modo approfondito”. Con queste parole Cecilia Monti presenta la neonata associazione multidisciplinare che si propone, come principale obiettivo, quello di combattere ogni tipo di sopruso e violenza tra i più giovani. E sarà proprio lei a presiedere la ‘7 febbraio’.

“Questi fenomeni hanno delle importanti ricadute sulla salute sia fisica che mentale della vittima come bassa autostima, basse performance scolastiche e abbandono scolastico. Con il passare del tempo si assiste a disturbi d’ansia, depressione e anche episodi psicotici, senza dimenticare che tali ricadute psicologiche si manifestano fin nell’età adulta.
L’associazione 7 Febbraio raccoglie al suo interno una vasta gamma di collaboratori di tutte le età e provenienti da percorsi diversi, come sociologi, psicologi, giornalisti, avvocati e docenti, ma anche persone che vogliono solo raccontare la propria esperienza.
La nostra associazione si rivolge quindi alle categorie più interessate: docenti, dirigenti scolastici, genitori, legislatori, ma anche gli stessi ragazzi, sono tutti benvenuti a partecipare all’associazione 7 Febbraio. Con l’aiuto dei nostri collaboratori vogliamo aiutarvi ad arrivare a rispondere alla fatidica domanda ‘Cosa possiamo fare?’.
Questa è la domanda che i genitori si fanno più spesso e senza avere risposte per i ragazzi. L’associazione ritiene che un progetto di istruzione e coinvolgimento allw nuove tecnologie ed ai social deve essere rivolto anche ai genitori che molto spesso non si trovano in sintonia con i ragazzi si per motivi generazionali sia per approccio alle nuove tecnologie. L’associazione intende quindi rivolgersi ai genitori allo scopo di creare anche in loro una maggiore consapevolezza sull’uso dei social da parte dei ragazzi cercando di colmare quel gap generazionale che crea quel muro di incomprensione tra genitori e figli proprio in materia di nuove tecnologie.
Con Decreto regionale Miur Ddg 1717 dell’8 dicembre 2020 è stato accreditato quale ente che offre formazione per lo sviluppo delle competenze del personale del comparto scuola per i settore Bullismo e Cyberbullismo.
Alcuni dati? Nel 2014 l’Istat ha pubblicato il resoconto di un’indagine statistica condotta sul fenomeno del bullismo in Italia. La situazione che emerge è a dir poco preoccupante: più della meta degli 11-17enni ha subìto episodi offensivi, non rispettosi e/o violenti da parte di altri ragazzi o ragazze nell’anno precedente, mentre 2 su 10 sono stati vittima più volte al mese di violenze da parte di bulli, la metà dei quali addirittura con cadenza settimanale. Per chi volesse rimanere informato sulle iniziative dell’associazione può inviare un messaggio di Whatsapp o Telegram al 3291188315 scrivendo ‘No Bulli’ ed inserendo in numero nella propria rubrica”.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti