di Sandro Renzi
Il Pic pesca avrà da oggi un nome, quello di Dario Ciamarra, capoc0rdata di un gruppo di imprenditori visionari, come li ha definiti il sindaco Nicola Loira, che oltre trenta anni fa contribuirono alla realizzazione del porto. A Ciamarra questa mattina i pescatori sangiorgesi hanno voluto tributare un ricordo intitolandogli la rinnovata struttura, frutto di contributi comunitari, così come targati Ue sono i soldi stanziati per i lavori di rifacimento dei locali, resi possibili grazie anche ai soldi della città. “Questo significa che il bilancio del Comune è sano e siamo in grado di raggiungere gli obiettivi che ci prefiggiamo” ha rimarcato il primo cittadino ringraziando per primi i tecnici che hanno reso possibile, seguendo passo passo l’iter, aprire il cantiere e restituire alla città ed alla categorie il nuovo Pic pesca. E poi proprio loro, i pescatori, rappresentati tutti da Riccardo Tarantini chiamato a svolgere il ruolo di presidente e referente, per il Comune, della struttura. “Soddisfatti per aver recuperato questo luogo alla sua destinazione prioritaria, quella che forse mai ha avuto in questi anni, un luogo destinato agli operatori della pesca, dove potranno svolgere attività complementari e funzionali al loro esercizio. Un luogo dove gli stessi potranno incontrarsi e socializzare, dove ci saranno spazi per la divulgazione e dove gli addetti alla pesca si incontreranno con i cittadini, facendo di questa area uno spazio di valorizzazione della storia marinara di Porto San Giorgio per recuperarne il valore e il senso e darne una prospettiva culturale” così il sindaco Nicola Loira.
Alla inaugurazione erano presenti anche il vicesindaco Gramegna, gli assessori Di Virgilio e Baldassarri, il presidente de Consiglio Catalini, la consigliera Ciabattoni che nella passata legislatura, in veste di assessore, intercettò il contributo di 300mila euro credendo da subito al progetto di riqualificazione del Pic, ed il comandante del Circomare Gentili. Il Pic pesca avrà ovviamente una valenza anche turistica, come accade in altri porti simili. “Ringrazio le associazioni della pesca che si sono rese disponibili a farsi carico della gestione di questo immobile, almeno in questa prima fase sperimentale in cui diamo l’avvio a questa iniziativa. Saranno protagonisti gli armatori, il Covopi, l’associazione della piccola pesca e la cooperativa Luigi Recchioni che compirà un secolo quest’anno” ha aggiunto il primo cittadino. Parole sono state spese anche per quegli imprenditori che realizzarono l’approdo “pagando di persona con vicende anche drammatiche ma che ci hanno consentito di essere qui e di dare una prospettiva alla nostra città”. Loira ha tracciato la strada futura tanto del Pic pesca quanto del porto. “Vogliamo riportare la vita marinara e la sua tradizione al centro della storia di Porto San Giorgio, e farlo insieme al piano regolatore del porto che dovrà imporre alla politica tutta di mettere questa infrastruttura al centro delle scelte proprio della politica, tanto di questo territorio quanto della regione. Questa infrastruttura, grazie alla disponibilità di quelle persone, è la più grande della provincia e deve essere al centro di tutte le scelte. Un appello che faccio a me stesso ed alla politica futura di Porto San Giorgio”.
Il Pic pesca ospiterà inoltre il soccorso a mare tramite gommone gestito dalla Protezione civile per tutta la costa fermana. Prima di tagliare il nastro, con la presenza di don Pietro Gervasio, Riccardo Tarantini si è rivolto agli operatori del settore. “Ho accettato questo incarico che mi dà la possibilità di continuare ad essere attivo nonostante l’età. L’altra condizione era che, ad iniziare da oggi, i pescatori devono essere considerati tutti uguali, indipendentemente dall’attività che svolgono. Siete tutti pescatori senza distinzione. Il porto è punto di incontro tra culture e identità diverse. E voi siete tutti pescatori, andatene orgogliosi”
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