La Cattedrale Fim si può abbattere, esultano proprietà e Comune. E’ questo in sostanza il verdetto del Tar, che ieri si è pronunciato sul ricorso presentato dalla Fim Srl contro la Soprintendenza regionale ed il Ministero per i beni e le attività culturali, per cancellare il vincolo monumentale su ciò che resta dell’edificio portante dell’ex fabbrica di concimi. L’avvocato Maria Lalla, che ha assistito insieme al collega Giuseppe Domenella la società, esprime un commento stringato a nome della proprietà. “Esprimiamo soddisfazione per il risultato – le parole della legale – che riconosce la correttezza dell’operato della Fim, in particolare il fatto che la proprietà si sia sempre attivata per perseguire la bonifica dell’area. Il ricorso al tribunale amministrativo è stato il necessario passaggio per superare un ostacolo che non consentiva il completamento della bonifica”. No comment, invece, sull’eventualità di un ricorso in Consiglio di Stato. “Non mi avventuro in alcun modo nelle valutazioni dell’Avvocatura dello Stato” chiude l’avvocato.
Accoglie positivamente la sentenza il sindaco di Porto Sant’Elpidio Nazareno Franchellucci, che ha sempre condiviso le argomentazioni della proprietà. “E’ una notizia importante che avvalora le tesi e le posizioni espresse anche nell’ultima Conferenza dei servizi – le parole del primo cittadino – Credo che questo pronunciamento, avvalorato da una progettualità che permetta la conservazione della memoria storica con demolizione e ricostruzione dello stabile, darà un input importante. Abbiamo colto in questi mesi chiari segnali dalla proprietà Fim della volontà di ripartenza. Un elemento significativo è stato l’acquisizione delle quote all’asta di uno dei tre proprietari. Questo indica a mio avviso la volontà di investire. Da parte dell’Amministrazione comunale, noi vogliamo fortemente che la procedura riparta. Ciò che più ci sta a cuore è che termini la bonifica e si restituisca decoro a quell’area, lotterò fino all’ultimo giorno di mandato per perseguire questo obiettivo”.
Franchellucci non nasconde di aver sempre visto negativamente il vincolo sulla cattedrale ex Fim, in continuità con i suoi predecessori, da Paolo Petrini a Mario Andrenacci. “Noi siamo sempre stati storicamente contrati al vincolo, ma lo avevamo accettato – commenta il Sindaco – Diventava però molto difficile da comprendere, dopo che tecnicamente si è asserita l’impossibilità di portare a termine la bonifica mantenendo la Cattedrale. Ricordo anche che si parla sempre e solo della Cattedrale, ma nessuno cita mai la palazzina uffici (o casa del custode), edificio che invece può essere recuperato e conservato al suo stato attuale”.
Ma ora che succede in concreto? Intanto resta da capire se il verdetto del Tar Marche verrà impugnato in Consiglio di Stato, eventualità che aprirebbe un nuovo round in tribunale. In caso contrario, decaduto il vincolo all’abbattimento, le mura perimetrali della cattedrale, sorretta da un’intelaiatura metallica posizionata quando iniziò la bonifica, potrebbero essere demolite, portando così a termine la bonifica ferma da anni. Il progetto elaborato dalla proprietà ed avallato dal Comune prevede comunque la ricostruzione dell’edificio simbolo dell’ex Fim, che dovrà essere analogo all’originale.
P.Pier.
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