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Caso Rifugio Rubbiano, la minoranza interroga la Giunta: “Le attività ricettive vanno aiutate”

MONTEFORTINO - Una vicenda che prosegue tra una delibera corretta e uno spiraglio verso una soluzione bonaria della controversia tra Comune e Katia Cesari

di Andrea Braconi

Intorno alla revoca della gestione del rifugio di Rubbiano, decisa dalla Giunta Ciaffaroni, si è creato un grande dibattito. E non soltanto virtuale, come accaduto subito dopo l’uscita dell’articolo di Cronache Fermane (LEGGI QUI), con centinaia di commenti e riflessioni. L’articolo, infatti, è stato citato anche nell’interrogazione presentata dal gruppo di minoranza “Ama il tuo paese” ed indirizzata all’esecutivo di Montefortino che, secondo i consiglieri di opposizione Francesco Petrocchi, Francesco Gradozzi e Anna Mori ha voluto “risolvere il contratto di locazione della struttura” portando alla “chiusura dell’attività”.

“A Montefortino, piccolo Borgo del Grande Anello dei Monti Sibillini – scrivono in una nota i tre consiglieri -, è diventato argomento quotidiano e in molti si chiedono perché chi ha il coraggio di aprire attività non viene incentivato e premiato invece di essere intralciato con cavilli burocratici”.

D’obbligo, per comprendere a fondo la questione, ripercorre i vari passaggi che hanno visto protagonisti Katia Cesari e la sua famiglia. “Pur avendo un lavoro stabile, in lei è prevalsa la voglia di far rivivere quei posti fantastici ed incantevoli a cui è molto legata affettivamente. Lo lascia per gestire una struttura dove ha dovuto spendere forze e denaro per rimettere in piedi un rifugio ormai in decadenza (perché chiuso dal 2016 a causa del sisma), con grande abnegazione visto il momento critico che stiamo vivendo. Merita solo encomi e solidarietà, come sta avvenendo prevalentemente sui social. L’attività era partita bene, con grande affluenza tanto da diventare un punto di riferimento per i turisti che frequentano i Sibillini e soprattutto gli splendidi luoghi intorno: le Gole dell’Infernaccio e l’Eremo di San Leonardo”.

Altro oggetto del contendere evidenziato nell’interrogazione è l’improvvisa correzione della delibera di revoca. “Ad una nostra verifica in data 15 aprile 2021 veniva pubblicata la delibera di Giunta Comunale n. 26 dell’8 aprile 2021 con l’importo della polizza a garanzia della copertura dei danni dell’immobile di euro 60.000 e successivamente in data 17 aprile 2021 abbiamo notato una correzione del file pdf nativo digitale indicante l’importo della polizza a garanzia della copertura dei danni dell’immobile di euro 600.000. E questo ci sembra essere di enorme gravità: una delibera pubblica, infatti, si può modificare, ma per legge andrebbe prima revocata e poi rifatta, per questo chiediamo di sapere chi è intervenuto e perché”.

“Con questa interrogazione per la quale chiediamo una risposta scritta e orale, che contiamo di avere a breve se non addirittura nel prossimo Consiglio comunale fissato per giovedì 29 aprile – tengono a precisare dall’opposizione – non prendiamo le difese di qualcuno a priori, ma ci muoviamo affinché in questa storia prevalga la legge e soprattutto un aiuto all’attività ricettiva. Noi ci impegneremo a dare attenzione allo svolgimento della vicenda ed il massimo sostegno a chi lavora in questo paese. Nel nostro programma avevamo messo che avremo dato incentivi a chi a Montefortino avrebbe deciso di investire, ma in questo caso non solo non si danno sostegni ma ci sono motivazioni assurde che portano alla chiusura. Katia farà le sue battaglie, legali e non, ma noi come minoranza abbiamo il dovere di far emergere il problema”.

A far ben sperare il gruppo è la delibera datata 22 aprile, con la quale la Giunta di Montefortino ha affidato l’incarico di consulenza legale stragiudiziale all’avvocato Francesco Marozzi, legale di fiducia dell’Ente. “Nell’atto la Giunta fa riferimento all’auspicio avanzato da Francesco Paoletti, avvocato di Katia Cesari, per una soluzione bonaria della controversia per la crescita e per lo sviluppo del territorio. Sembrerebbe un passo verso quel finale che tutti vorremmo, e cioè che Katia torni a lavorare al rifugio, ma continueremo a vigilare”.

Rifugio Rubbiano, per Katia Cesari è forse la fine di un sogno: il Comune revoca la gestione per inadempienza contrattuale


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