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La truffa vola sul drone o passa dall’aspirapolvere alla consolle: quattro denunce

LA POLIZIA in una settimana ha smascherato quattro persone con indagini su tre distinte truffe online: oggetti acquistati e mai consegnati: un drone, un aspirapolvere e una consolle per videogiochi. Le indagini dalla Lombardia alla Campania

di redazione CF

L’emergenza sanitaria nazionale ha determinato una concreta riduzione della maggior parte dei reati in tutta Italia ed anche nella nostra provincia. Le limitazioni agli spostamenti, il coprifuoco serale e i controlli intensificati delle Forze di polizia hanno scoraggiato i malintenzionati locali e quelli itineranti provenienti da altri territori. Le statistiche riportano solo alcuni reati per i quali si è rilevato un incremento e tra questi, le truffe on line sono quelle che hanno evidenziato un andamento in costante crescita.
Gli acquisti di beni sui siti della rete, spesso a prezzi notevolmente inferiori rispetto al mercato ‘fisico’ spingono, infatti, da una parte gli acquirenti a cercare l’offerta economicamente più vantaggiosa per lo stesso oggetto o servizio, ad esempio le assicurazioni delle auto, ma dall’altra hanno determinato l’esponenziale crescita numerica dei soggetti senza scrupoli che, allettati da facili guadagni, pongono in vendita beni a prezzi molto inferiori a quelli di mercato per attirare gli acquirenti ai quali non resta altro che denunciare la truffa patita.
E non tutti denunciano perché ritengono che poche decine di euro perse non siano importanti o per la vergogna di dichiarare di essere stati raggirati sperando di acquistare un oggetto a prezzo stracciato. Ma tutto questo la Polizia di Stato lo sa benissimo. E infatti la Questura di Fermo ha risolto tre casi in una settimana, a seguito della presentazione delle denunce al competente ufficio della Questura.
“Il primo l’acquisto di un drone per meno della metà del prezzo normale di vendita. Vista l’offerta su un sito specializzato nelle vendite on line – spiegano dalla Questura di Fermo – l’acquirente ha contattato telefonicamente e attraverso la messaggistica il venditore, persona apparentemente seria, competente e disponibile, riuscendo ad ottenere un piccolo ulteriore sconto sul prezzo ma, dopo aver effettuato il pagamento l’oggetto non è mai arrivato a destinazione; il drone ha preso il volo con i 700 euro versati sul conto dell’inserzionista che nel frattempo ha cambiato numero di telefono e indirizzo di posta elettronica.
Gli investigatori della Polizia di Stato, in base agli elementi raccolti in sede di denuncia, iscrizione del venditore al sito, numero di cellulare fornito e Iban beneficiario del prezzo, sono riusciti ad identificare il truffatore, un uomo di circa 60 anni residente in Campania con numerosi precedenti per analoghe truffe. Purtroppo, come spesso accade, anche questa volta il conto corrente era già stato svuotato ma il truffatore è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria ed questa ulteriore denuncia lo porterà a scontare la pena prevista.
Un altro caso, la mancata consegna di un aspirapolvere, modello recente, comodo, senza fili e poco rumoroso, risparmio di circa 150 euro rispetto al prezzo ordinario di mercato. Il venditore, titolare di una ditta ubicata in Lombardia, ha assicurato la consegna in tempi brevissimi ma, dopo aver pagato il costo, l’acquirente ha atteso inutilmente più di un mese prima di accettare l’idea di essere stato truffato.
Presentata la denuncia in Questura, i poliziotti sono riusciti a risalire ai responsabili del reato, due cittadini lombardi già denunciati per gli stessi comportamenti da altri truffati sul territorio nazionale.
Ultimo, ma solo per oggi, l’acquisto on line di una consolle per videogiochi, usata poco, questa davvero ad un prezzo conveniente, effettuato da una madre fermana per il proprio figlio. Stessa modalità e stesso risultato. La consolle non è riuscita ad arrivare a destinazione e dopo quasi tre mesi la donna ha presentato la denuncia che ha consentito agli operatori dell’Ufficio Denunce della Questura di segnalare all’Autorità giudiziaria una giovane campana, con precedenti specifici, alla quale i poliziotti sono risaliti attraverso gli accertamenti sulla titolarità del conto corrente bancario sul quale era stato effettuato il bonifico e del numero di cellulare utilizzato per la transazione.
Malgrado i truffatori seriali adottino strategie sempre più affinate per raggiungere il loro scopo è opportuno, per evitare di essere vittime di questo reato, effettuare più accertamenti possibili, soprattutto se il prezzo di vendita – la raccomandazione della Polizia di Stato – è particolarmente allettante; verifica dei feedback nei siti specializzati in vendite on line, ricerca e verifica sul web ed attraverso i social media di truffe analoghe subìte da altri acquirenti sono i minimi accorgimenti da adottare per non incappare nell’imbroglio”.


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