di Leonardo Nevischi
Un vero e proprio ponte commerciale tra Cina e Marche. È questo, in estrema sintesi, l’accordo firmato questa mattina nella sede di Confindustria Centro Adriatico tra il distretto calzaturiero della provincia di Fermo e quello cinese della provincia del Sichuan (Chengdu).
Si tratta di una cooperazione che garantirà alle imprese calzaturiere fermane di immettersi nel mercato cinese e vendere i propri prodotti in Cina in cambio di un supporto tecnologico e manifatturiero che possano consentire alle aziende cinesi del Sichuan di innalzare la qualità del loro prodotto.
“Questo accordo ha attraversato un processo lungo, iniziato con la vicepresidenza del dottor Giampiero Melchiorri e proseguita con la presidenza del dottor Mariani ma con lo stesso filo conduttore rappresentato dal dottor Alberto Fasciani al quale va il merito della chiusura dell’accordo di partnership – ha esordito il presidente di Confindustria Centro Adriatico Ascoli Piceno e presidente sezione calzature, Valentino Fenni –. È superfluo dire dell’importanza del ponte commerciale e della sua potenzialità e ci auguriamo che questa iniziativa servirà anche da supporto per cercare di risolvere le problematiche sulla tematica della tutela della proprietà intellettuale. L’investimento è stato notevole e auspichiamo che la nostra regione possa contribuire all’iniziativa. Questo è solo un primo passo e ci auguriamo sviluppi futuri proficui per tutti”.
In collegamento, oltre ai rappresentanti del distretto cinese del Sichuan, nello specifico il sindaco del comune di Lezhi, Xianqiang Yin, il vice presidente dell’associazione calzaturiera Sichuan, Yong Zhang, ed il direttore generale dell’agenzia per gli investimenti della provincia del Sichuan in Italia, vi era anche il console generale d’Italia Guido Bilancini che si è detto soddisfatto del lavoro intrapreso in quanto “quello che si sta svolgendo oggi è strettamente legato alla nostra missione istituzionale. Abbiamo continui scambi con i paesi orientali e siamo spesso riuniti per instaurare progetti che possano essere proficui per entrambe le parti”. Collegato in remoto, in rappresentanza delle Regione, anche l’assessore Guido Castelli che ha sottolineato come “il distretto calzaturiero rappresenta il fiore all’occhiello delle Marche dove la qualità dell’artigianato e la facilità di innovazione si sposano in maniera esemplare. Il made in Italy trova nel distretto fermano una delle più limpide espressioni, testimoniata anche dall’attenzione che Confindustria Centro Adriatico sta destinando a questo accordo commerciale. Questa cooperazione può rappresentare un fattore di rilancio per il nostro distretto calzaturiero che negli ultimi anni ha subito crisi profonde che si sono aggravate con la pandemia”.
Immancabile poi l’intervento del presidente della Camera di Commercio, Gino Sabatini, che ha voluto puntare l’attenzione sull’importanza del progetto anche dal punto di vista dell’integrazione: “Questo protocollo servirà anche per integrare le nostre attività, non solo dal punto di vista produttivo ma anche da quello culturale”.
In rappresentanza del distretto fermano in consiglio regionale, è intervenuto anche il consigliere Andrea Putzu che ha evidenziato l’importanza dell’accordo per far ripartire le imprese cinesi e marchigiane dopo le difficoltà causate dalla pandemia: “Questo è il momento più bello per ripartire insieme per la nostra economia e per le nostre imprese. Questa partnership è importante per far conoscere le nostre imprese all’estero e ringrazio Confindustria Centro Adriatico che ha dato loro la possibilità di affacciarsi nella Cina occidentale. Ringrazio anche il distretto cinese che farà conoscere i prodotti del made in Marche”.
La chiosa finale è poi toccata al vice presidente della sezione calzature, Alberto Fasciani: “Io credo che un accordo economico commerciale con il distretto cinese sia un punto d’inizio fondamentale per lo sviluppo di entrambe le economie. Nel nostro distretto vivono e lavorano le più grandi e le più famose industrie calzaturiere mondiali con delle tradizioni di lunga data, così come nella vostra regione esistono realtà calzaturiere molto importanti che hanno necessità di sviluppo e di crescita. Credo quindi che la firma di questo accordo possa essere il primo passo di sviluppo commerciale per le aziende del nostro distretto ed, invece, di crescita per le aziende del distretto cinese. Auspico che dopo la firma di questa cooperazione si possa arrivare ad ulteriori accordi economici molto più profondi e dettagliati”.
Dunque un ponte commerciale veramente rilevante che consentirà alla provincia del Sichuan ed alla città di Chengdu di incrementare il suo sviluppo commerciale contrastando la concorrenza di paesi come Vietnam, Cambogia e India che hanno eroso parte del mercato interno cinese, mentre alle imprese fermane di trovare una piattaforma adeguata per la vendita dei propri prodotti in una provincia della Cina che vanta 82 milioni di abitanti. Le autorità cinesi hanno previsto un investimento di 55 milioni di euro su tale progetto, ma è chiaro che qualora le imprese nostrane non riuscissero ad inserirsi con i propri prodotti nel mercato cinese non ci sarebbe lo scambio di tecnologie e conoscenze in ambito di manifattura dall’Italia verso la Cina. “Non portiamo la nostra produzione in Cina, bensì abbiamo stipulato un accordo strategico per cercare di trovare un mercato in una regione che è il punto di partenza della via della seta” – ha concluso Fenni.
Guido Bilancini, Guido Castelli e Gino Sabatini in collegamento con i rappresentanti del distretto cinese della provincia del Sichuan ed il distretto calzaturiero della provincia di Fermo
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati