Tutelare, valorizzare e promuovere l’artigianato marchigiano. Sono le finalità della proposta di legge, a iniziativa della Giunta regionale, approvata a maggioranza dalla Commissione sviluppo economico, presieduta da Andrea Putzu (FdI). La Pdl, con oltre 4,5 milioni di euro a disposizione per il 2022, aggiorna il quadro legislativo relativo al settore alla luce delle nuove forme imprenditoriali che si affacciano sul mercato e alla necessità di una spinta innovativa sia nella gestione dell’impresa che nella commercializzazione dei prodotti. “Una legge importante per il mondo dell’artigianato che ha bisogno – sottolinea lo stesso Putzu – di un impegno rilevante da parte delle istituzioni. La Commissione Sviluppo economico sta lavorando concretamente in questa direzione. L’auspicio è che in Aula ci sia una approvazione unanime, perché crediamo sia utile sostenere tutti insieme queste imprese”.
Soddisfazione nelle parole del relatore di maggioranza, Marco Marinangeli (Lega): “La proposta – spiega – nasce dall’esigenza di rivedere la legge del 2003, anche in funzione delle nuove esigenze del settore, che rappresenta una fetta significativa del tessuto produttivo regionale, con le sue oltre 43300 imprese, il 26,1% del totale delle aziende marchigiane”. E ancora: “La norma, frutto di un costante confronto con le categorie, favorisce la costituzione di nuove imprese, l’avvio di attività in coworking. Incentiva la collaborazione tra imprese, con un occhio attento alla valorizzazione di tutta la filiera. Vengono previsti interventi finalizzati al recupero degli immobili dismessi, alla modernizzazione dell’impresa, sostegni alla digitalizzazione e al credito attraverso l’abbattimento degli interessi e dei costi di garanzia”. Ma non solo. Marinangeli fa presente che “la nuova normativa interviene anche sul fronte della formazione dando maggiore valore alla bottega-scuola per evitare fenomeni di dispersione scolastica e sostenere l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. Inoltre – conclude – vengono salvaguardati i mestieri legati al nostro territorio e rafforzato il riconoscimento dell’artigianato artistico, tipico, tradizionale e storico.
Critico il giudizio di Manuela Bora (Pd), relatore di opposizione, che si è astenuta insieme ai consiglieri del suo gruppo. “Una legge che non introduce nulla di nuovo – dice – anzi ripropone quanto già presente nella vecchia normativa regionale senza nemmeno un ulteriore sforzo di semplificazione. Il nostro auspicio è che gli emendamenti bocciati in Commissione vengano riconsiderati nel corso della discussione in Aula”.
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