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Fermana, il nuovo ds Scala si presenta: “Qui si intende il calcio come piace a me, Giuntoli? Un padre educativo”

SERIE C - Il 40enne ex Carpi, Bari e Napoli ha esperienza sia come segretario sia come team manager, ma a Fermo ricoprirà il ruolo di direttore sportivo: "Mi mancava fare questo mestiere che mi dà appagamento dal punto di vista professionale e mi stimola molto. Ho colto l'opportunità al volo". Nel mentre arriva anche l'esterno offensivo del '93 Bugaro

 

di Leonardo Nevischi

FERMO – Ufficializzati il nuovo tecnico Maurizio Domizzi, il nuovo segretario Maurizio Stinco e il nuovo medico sociale Lorenzo Tenisci, quest’oggi è stata la volta del nuovo direttore sportivo Matteo Scala. La Fermana si è così rifatta il look ed ha riempito tutti i tasselli che mancavano all’ingranaggio gialloblù per iniziare a preparare la quinta stagione consecutiva nei professionisti.

Nuovi volti, ma il diktat resta sempre quello: “Puntiamo ad una salvezza tranquilla – ha esordito il direttore generale canarino Fabio Massimo Conti, che poi ha aggiunto -. Matteo Scala è un ottimo dirigente che ho avuto modo di conoscere in questi anni prima ancora di intraprendere il cammino nei professionisti. Avevamo bisogno di una persona che conoscesse la nostra realtà e Matteo aveva seguito da vicino le ultime due operazioni di mercato riguardanti Samuele Neglia. Fare un cambio del genere in corsa non era facile ma non ci siamo fatti cogliere alla sprovvista: Scala ha tutti i requisiti giusti per fare bene – ha chiosato il dg gialloblù dopo aver ringraziato e salutato Massimo Andreatini per il lavoro svolto negli ultimi quattro anni ed essersi concesso all’off topic dei complimenti per la vittoria dell’Europeo da parte della Nazionale Italiana -. La speranza è che ci siano risvolti positivi anche per il mondo calcistico della Serie C, dal quale molti giocatori della spedizione di Roberto Mancini hanno mosso i primi passi”.

A seguire è stata la volta della presentazione del 40enne genovese ex Carpi, Bari e Napoli che in passato ha ricoperto i ruoli di segretario e team manager, ma che alla Fermana ricoprirà quello di direttore sportivo. “Ho colto l’opportunità al volo: l’occasione è maturata in pochi giorni e senza pensarci troppo ho accettato perché la mia volontà era quella di tornare a fare il direttore sportivo, che è un mestiere che mi mancava: mi dà appagamento dal punto di vista professionale e mi stimola molto – spiega Matteo Scala – . Con Fabio Massimo Conti c’è un grande rapporto di amicizia che è maturato in questi anni di collaborazioni calcistiche. Ho scelto Fermo proprio sposando le persone che vi sono, per la quali nutro stima e fiducia”.

Quali sono state le prime sensazioni che ha respirato vivendo il mondo Fermana?

“Sono in città da qualche ora, ma so che questa società lavora da anni con grande capacità, conoscenza, qualità e senso di appartenenza. Dalle persone che hanno lavorato qui ho solo sentito parlare bene. Ora voglio conoscere meglio la città e la tifoseria, perché ho frequentato poco queste zone seppur ne ho sentito parlare benissimo. So che qui c’è un grande ambiente e una piazza molto calda e mi auguro di poter vedere presto il pubblico allo stadio. Il mondo Fermana mi piace perché qui hanno un modo di intendere il calcio come piace a me”.

Quanto l’ha influenzata professionalmente l’aver lavorato a Carpi con Cristiano Giuntoli (attuale direttore sportivo del Napoli)?

“Ho avuto modo di fare questo mestiere proprio perché ho conosciuto Giuntoli. Per me è un fratello ed a livello calcistico è un padre educativo. Lo reputo il miglior direttore sportivo che ci sia. Ho fatto tesoro dei suoi insegnamenti e nel corso degli anni ho cercato di camminare con le mie gambe trovando la mia strada”.

Quali difficoltà riscontra, ammesso che ce ne siano, nel dover lavorare con un budget ridotto come quello della Fermana?

“Il calcio è uguale in tutte le categorie, cambiano solo i budget. Poter lavorare con idee, capacità e conoscenze è già un bel modo di fare calcio, perché poi aver dei budget che consentano di fare camapgne faraoniche può essere un’arma a doppio taglio: è vero che si può spendere di più ma al contempo ci sono molte più probabilità di sbagliare le scelte. La filosofia della Fermana è molto simile a quella del Carpi e questa sfida non mi preoccupa minimamente”.

Conosce già i giocatori della rosa attuale della Fermana? 

“Sperotto l’ho avuto a Carpi, ma a livello tecnico conosco tutti i giocatori perché è un campionato che seguo. Quello che emerge è che alla Fermana c’è un gruppo storico che va avanti da qualche anno e mi ha colpito il suo senso di appartenenza. Non appena inizierò il mio lavoro qui avrò modo di confrontarmi con i calciatori ed il mister e decidere delle linee guida da seguire”.

Intanto la società comunica che il ritiro precampionato inizierà il 15 luglio. Le date ed ulteriori dettagli in merito saranno ufficializzati presto, ma già è noto che dopo i primi dieci giorni a Fermo la squadra partirà alla volta di Sarnano. In stand by le amichevoli, in quanto non è ancora chiaro come doversi muovere con il protocollo sanitario. Il pomeriggio a tinte canarine si è poi chiuso con una notizia di mercato, con la comunicazione dell’arrivo dell’esterno offensivo Gianluca Bugaro, classe 1993, proveniente dall’esperienza al Pineto in Serie D dove ha collezionato 26 presenze e due reti. In totale nella quarta serie nazionale sono 158 presenze e 25 reti ben distribuite tra Pineto, Matelica e Vis Pesaro (oltre ad una breve parentesi a San Marino) in stagioni vissute sempre nella zona alta della classifica. Ha firmato un accordo fino al 30 giugno 2023.

 


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