È stata una serata particolare quella che si è tenuta lunedì sera a Porto San Giorgio, nella splendida cornice di Rocca Tiepolo, alla presenza di tanti amici che hanno voluto tributare un saluto ad Abdulghani Makki, medico e scrittore di origine siriana venuto a mancare nel marzo 2020. Insieme alla famiglia, con Nadia, la moglie, e Leila e Nura, le figlie, in prima linea, c’erano Carlo Pagliacci e Corrado Virgili, rispettivamente editore e illustratore delle sue fiabe, a raccontare Ghanì, come lo chiamavano le persone a lui più vicine. “Miriam e la regina della savana” è l’ultima opera di Makki, edita da Zefiro, un racconto sul tema dell’emigrazione e sulle speranze e disillusioni di chi parte verso la terra promessa. Ma prima si è parlato di lui, della sua passione per la scrittura, del suo ruolo di “doganiere culturale” come lo ha sapientemente definito Virgili.
“Un uomo che sapeva accogliere e confrontarsi, basando il suo relazionarsi anzitutto sul rispetto dell’altro” prosegue Virgili che, con Pagliacci, ha creato un sodalizio che ha portato all’edizione di due fiabe, La Gazza ladra e Miriam, la regina della savana, cui faranno seguito altre pubblicazioni. “Nei suoi racconti entra sempre un elemento magico che richiama indissolubilmente l’Oriente: una volta la gazza, un’altra volta il melograno, e ancora la giraffa, con i loro poteri straordinari” sottolinea Pagliacci, “ma poi arriva anche il monito, la riflessione sulla situazione presente di quelle terre martoriate, e la ricerca di una pace, finalmente, per la sua Aleppo e per tutte le Aleppo del Medioriente”. Sul palco, mentre si proiettavano immagini dei libri di Makki, dopo il saluto dell’amministrazione comunale affidato all’assessore Baldassari, sono saliti amici, vecchi e nuovi, e attori e musicisti del valore di Stella Barbero, Fausto Bongelli e Luca Marziali che hanno saputo creare atmosfere magiche, orientaleggianti, che si confacevano perfettamente all’atmosfera della serata, aperta dalla lettura in lingua araba delle sue storie affidata alle voci delle figlie e poi da brani letterari interpretati da Lorenzo Marziali. A chiudere la serata la moglie Nadia, che ha ringraziato tutti i presenti. “È stato il saluto più bello e più giusto per nostro padre. Ne è venuto fuori un bel ritratto, e in molti ci hanno detto che, oltre ad essersi profondamente emozionati, hanno scoperto aspetti di lui che non conoscevano. Come noi, del resto, stupite dall’affetto e dalla stima che tante persone ci hanno manifestato in questi mesi e durante la serata di lunedì” hanno dichiarato Leila e Nura Makki. Il progetto Ghanì non si ferma qui. All’orizzonte anche un premio letterario dedicato alle fiabe e intitolato alla figura del medico scrittore che tanto ha saputo incantare e meravigliare con le sue storie d’Oriente…
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