Strage di via D’Amelio, Monsampietro Morico non dimentica. Gualtieri: “Un nostro dovere”

MONSAMPIETRO MORICO - Il primo cittadino in occasione della commemorazione della strade di via D'Amelio: "Ritengo un precipuo obbligo di noi amministratori fare memoria, di chi con generosità, ha sacrificato la vita nell'adempimento del dovere, e continua a donarci il coraggio di testimoniare nel quotidiano vivere il coraggio di proseguire la loro ardua missione"

“Questa mattina insieme al Prefetto di Fermo, Vincenza Filippi, al Questore Rosa Romano, al Comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Antonio Marinucci, al Comandante della Compagnia di Montegiorgio, il capitano Massimo Canale, al Comandante della Stazione di Montottone, il maresciallo Marcattili, al Cappellano della Polizia di stato, Don Adam Baranski, ed al Presidente Anps, il dottor Romoli, abbiamo desiderato deporre la corone nella via Emanuela Loi e al parco Falcone Borsellino, nella commemorazione, appunto, della strage di via D’Amelio, che il 19 luglio di 29 anni fa costò, 57 giorni dopo la strage di Capaci, la vita al giudice Paolo Borsellino e agli agenti di scorta Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi e Claudio Traina”. E’ quanto fa sapere il sindaco di Monsampietro Morico, Romina Gualtieri.

“Le immagini dell’attentato di via d’Amelio resteranno per sempre impresse nei nostri occhi, e costituiscono una ferita ancora aperta, una delle pagine più buie della nostra storia nazionale, e ricordare le stragi di mafia del ’92 vuol dire non solo fare memoria di quanto è accaduto ma anche valorizzare l’esempio di professionalità straordinaria e di umanità di questi servitori dello Stato, animati da alti principi etico-morali, persone che amavano la vita, consapevoli dei rischi che correvano e che hanno svolto con onore il loro servizio. Ritengo un precipuo obbligo di noi amministratori fare memoria, di chi con generosità, ha sacrificato la vita nell’adempimento del dovere, e continua a donarci il coraggio di testimoniare nel quotidiano vivere il coraggio di proseguire la loro ardua missione”.


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