In occasione dei controlli su strada e di riscontrate violazioni alle norme del codice della strada o di altri illeciti amministrativi, capita, purtroppo, e non certo di rado, che i conducenti dei veicoli facciano rilevare alle forze dell’ordine in servizio di ricoprire funzioni e cariche importanti per cercare di evitare le sanzioni previste.
La frase, “Lei non sa chi sono io” alla quale segue spesso, da parte di alcuni soggetti “… le farò passare i guai” o dichiarazioni simili che sono pronunciate per tentare di condizionare l’attività degli operatori di polizia, sono da tempo trattate dai Tribunali del territorio nazionale e, come confermato anche recentemente dalla Corte di Cassazione, rientrano nella fattispecie del reato di minaccia.
Nella forma sintetica il “lei non sa chi sono io” o “Ma io sono…” senza ulteriori aggiunte sono considerati modi di dire al quale i poliziotti della Questura in servizio di controllo del territorio non fanno più caso, ma rientranti nella frasistica mutuata dalla tradizione della commedia italiana e portata in auge, la prima, da Totò o da una canzone di Nino Manfredi.
Ma poiché non si finisce mai di imparare, la dichiarazione di un uomo di circa 50 anni, residente sul litorale fermano ha più che altro stupito gli operatori della Volante impegnati quotidianamente nelle attività di prevenzione dei reati e per la sicurezza della circolazione stradale. E in questo caso, più che spacciarsi per vip, l’automobilista ha mostrato la sua vena più ‘disobbediente’, riottosa, renitente.
“Fermata una utilitaria in transito a Fermo per un accertamento di routine, alla legittima richiesta dei documenti obbligatori per la circolazione il soggetto ha mostrato insofferenza al controllo, esibendo a distanza i documenti richiesti senza consegnarli agli operatori, ostacolando ed intralciando la loro attività. Infastidito per i pochi minuti necessari per lo svolgimento delle verifiche di competenza, dopo essere stato invitato a scendere dal veicolo per riuscire a leggere i dati della patente di guida che teneva gelosamente in mano, il soggetto ha continuato a sollecitare gli operatori comunicando loro di avere impellenti impegni personali fino a dichiarare che ‘uno Stato pignorato non ha diritto di chiedere i documenti alle persone‘. Con equilibrio e professionalità i poliziotti hanno in pochi minuti terminato gli accertamenti dai quali è risultato che la autovettura era scoperta della prevista assicurazione obbligatoria”.
“Nei confronti dell’impaziente utente della strada – concludono dalla Questura – è stata elevata la consistente sanzione amministrativa oltre al ritiro della carta di circolazione, questa volta consegnata dal conducente, ed insieme allo stesso gli operatori della Polizia di Stato hanno atteso l’arrivo del carro attrezzi che ha provveduto a trasportarla in un luogo idoneo.
Certamente meno faticoso è stato, nello stesso pomeriggio, il riscontro di altre ulteriori due vetture senza copertura assicurativa parcheggiate sulla costa e delle quali non è stato possibile rintracciare i proprietari, ai quali verrà recapitata il verbale di sanzione, mentre i veicoli sono stati trasportati presso officine autorizzate dai carri attrezzi”.
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