di redazione CF
“Me la sono davvero vista brutta, non sto un granché bene. Ma andiamo avanti, ho bisogno di lavorare”. A parlare è M.T., il dipendente di Mauro Cardinali che lavora nel distributore di benzina e metano lungo la statale Adriatica, a Lido di Fermo, e che sabato sera è stato vittima di una brutale aggressione da parte di due malviventi che lo hanno bloccato con l’auto a Porto San Giorgio, in via dei Giochi Olimpici, e picchiato a sangue. Cercavano di mettere mano ai soldi dell’incasso della giornata ma sono stati costretti alla fuga, a mani vuote. “Ho imboccato quella stradina per fare prima. La prendo quando c’è un pò di traffico. Almeno – racconta M.T. guadagno qualche minuto per arrivare in ufficio. Dopo una giornata di lavoro, tornare a casa un pò prima è importante. Alla fine della strada ho visto un’auto in mezzo alla carreggiata, mi sembra di ricordare una Golf scura. Quella è una stradina è stretta, e due auto non ci passano. E quando quell’auto si è mossa mettendosi di traverso ho capito che qualcosa non andava. Sono scesi due uomini con il passamontagna. Uno è piombato dalla mia parte (lato conducente) e l’altro dal lato passeggero. Hanno aperto gli sportelli. Non hanno pronunciato una sola parola. Io ho provato a reagire contro quello dalla mia parte. Ma poi ho sentito un colpo fortissimo dietro la testa”. M.T. ha ancora, ben visibili i segni della colluttazione, ferite al volto e quella lacerazione sulla parte posteriore destra della testa.
“Sono stati attimi concitati ma poi è arrivata una terza auto, di un passante, che ha suonato. E così quei due sono scappati. Io sono sceso dall’auto e ho provato a bloccarli aggrappandomi alla vettura ma non ci sono riuscito. Perché l’ho fatto? Non me lo chiedete, una reazione spontanea. Sono fuggiti, non ricordo in che direzione. Ero sanguinante e quella persona arrivata con l’auto mi ha dato il gilet fluorescente per tamponare la ferita alla testa. Sono risalito in auto e sono arrivato in ufficio. Lì mi hanno chiamato l’ambulanza. Come sto? Non bene, è normale. Non sto al 100% ma bisogna andare avanti. E non sono tipo da marciare su queste situazioni, mettendomi in malattia. A me serve lavorare, serve tranquillità. Me la sono vista davvero brutta ma andiamo avanti”.
Sul fronte investigativo, le indagini dei carabinieri della compagnia di Fermo proseguono serratissime. Al vaglio degli investigatori dell’Arma immagini della videosorveglianza, a partire da quelli sui varchi cittadini, a Porto San Giorgio, e sull’auto usata dai malviventi che risulterebbe rubata. Il modus operandi, con il blocco della strada, potrebbe spingere a pensare alla matrice pugliese ma non si esclude che possa trattarsi di criminali locali che hanno studiato nei minimi dettagli, e da tempo, gli spostamenti dell’incasso del distributore.
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