Nel corso del recente Consiglio Comunale, su sollecitazione del Comitato pro DDL Zan provinciale, Fermo Futura ha presentato la mozione con cui si chiedeva alla giunta di iscrivere il Comune di Fermo alla rete RE.A.DY, la Rete italiana delle Regioni, Province Autonome ed Enti Locali impegnati per prevenire, contrastare e superare le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. Tra le altre richieste presentate, quella di rilanciare la giornata del 17 maggio come giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia e sostenere la definitiva approvazione del DDL Zan, così come è stato approvato dalla Camera. Infine chiedere il rispetto delle Istituzioni del nostro paese in modo da garantire una democratica discussione in aula, contrastando così l’ostruzionismo che la legge Zan sta subendo.
La mancata approvazione della mozione ha acceso la rabbia del consigliere Renzo Interleghi e di Fermo Futura: ” La maggioranza, per contro, pur valorizzando l’importanza del tema e riconoscendo il ruolo svolto dalla minoranza nel sollecitarne la trattazione ha presentato, come oramai è prassi quando prevale l’atteggiamento pregiudiziale verso tutto ciò che provenga dall’opposizione, ha a sua volta presentato una contro mozione che ha comportato la bocciatura del testo originario, dettato a livello nazionale dai comitati pro DDL Zan che in ogni dove, invece, sta ricevendo apprezzamenti e voti favorevoli. Per noi non era, e non è, una battaglia ideologica perché su certi temi occorre pensare e agire laicamente. L’ampio dibattito, che ha messo in luce le differenze tra un agire politico legato al civismo (che, tradotto, non si occupa di politica più generale) e un altro che guarda, invece, all’istituzione partito per così come è valorizzata all’interno della Carta Costituzionale (art. 49) e non certo nella immagine degradata che negli ultimi decenni è stata data ai cittadini, ha però evidenziato come anche a Fermo vi sia una classe politica dirigente che, magari inconsapevolmente, chiede uno sforzo di apertura a quelle forze politiche che, poi, si fanno carico di rappresentare le istanze nei governi superiori. Questo vuole dimostrare che non tutti i rappresentanti del civismo siano da relegare ai margini della cd “politica che conta”, perché con essi occorre un confronto serrato che li porti ad allargare l’orizzonte delle proprie aspirazioni individuando, però, da quale parte stare. Un civismo impermeabile ai valori che caratterizzano la destra e la sinistra è destinato, infatti, ad essere schiacciato in occasione di scelte importanti: vedi ad esempio la recente nomina del Direttore di Area Vasta a Fermo. Il nostro capoluogo di Provincia questo non se lo può permettere e, per questo, continueremo a sollecitare dibattiti di ampio respiro”.
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