Porto Sant’Elpidio, i centristi sparano a zero: “La Ferracuti non merita quel posto in giunta”

“Una città come la nostra non merita un assessore come la Ferracuti”. Non usa mezzi termini, la coordinatrice della lista Porto Sant’Elpidio al Centro, Livia Paccapelo, che già nei mesi scorsi aveva chiesto la testa dell’assessore entrata in giunta proprio in quota alla sua lista, ma con cui poi i rapporti si sono bruscamente interrotti. Richiesta che però, fino ad oggi, il sindaco Nazareno Franchellucci non ha ascoltato, difendendo la sua collaboratrice e il suo posto in giunta. 

Così, Paccapelo torna alla carica, esprimendo “rammarico personale oltre che politico per una vicenda che da diversi mesi ho evidenziato ma che nessuno a partire dal sindaco ha mai voluto prendere in seria considerazione. Oggi siamo al ridicolo, si evidenziano le lacune politiche e di opportunità, per una città come la nostra che non merita a mio avviso più di avere un assessore come la Ferracuti, che non rappresenta nessuno oltre se stessa”. Un discorso di rappresentanza politica in esecutivo, dato che Pse al Centro non ha più un proprio punto di riferimento, ma anche di attività amministrativa.

La coordinatrice della lista, condivide le critiche espresse dalla presidente della Commissione comunale pari opportunità, Ilaria Santandrea, che nei giorni scorsi, dopo il buon esito della serata promossa sulla fibromialgia, ha espresso rammarico per l’assenza delle istituzioni cittadine, in primis sindaco Franchellucci ed assessore con delega alle pari opportunità, appunto la Ferracuti.  “Una critica forte ma coerente ad assessore e sindaco – attacca Paccapelo – per essere stati assenti in occasione di iniziative per la cittadinanza tutta, riguardanti temi sanitari molto importanti. Poi magari scelgono di partecipare solo ad alcuni eventi selezionati con il criterio dell’appartenenza politica. Mi unisco come forza civica che governa questa città alle critiche espresse in questi giorni e voglio insieme ad altri componenti della mia lista rafforzare l’idea di considerare la Commissione pari opportunità come luogo di confronto e partecipazione utile al territorio”.