IL PUNTO “Nuova stagione per le infrastrutture decisive per lo sviluppo futuro delle Marche: serve una visione strategica”

IL PUNTO - Massimo Valentini, Presidente Fondazione San Giacomo della Marca: "L’arretramento con l’apertura dei nuovi caselli permetterebbe una migliore connessione con l’entroterra del sud delle Marche che soffre di gravi problemi infrastrutturali"

 

di Massimo Valentini, Presidente Fondazione San Giacomo della Marca

Nella nostra regione è ripartita una nuova stagione per le infrastrutture decisive per lo sviluppo futuro. Stanno andando avanti i vecchi progetti e soprattutto se ne stanno avviando dei nuovi di grande importanza. Le caratteristiche che stanno emergendo rispondono a una deficienza oggettiva emersa dalle politiche degli ultimi decenni che ci condannava ad una marginalità inconcludente.

Massimo Valentini

Da una parte la necessità di avere una visione strategica della dotazione infrastrutturale della regione strumentale ad una visione di sviluppo territoriale complessivo che sia in grado di affrontare le sfide competitive della globalizzazione, dall’altra la necessità di sviluppare collaborazioni istituzionali con le regioni confinanti per avviare le dovute interlocuzioni sia in sede europea che presso il governo italiano.

Un esempio significativo al riguardo è stata la sottoscrizione del protocollo di intesa dello scorso mese di ottobre tra le regioni Marche, Abruzzo, Molise e Puglie per la lo sviluppo delle infrastrutture sulla dorsale adriatica con le conseguenti interlocuzioni sia presso la Commissione Europea che presso il nostro Ministero delle Infrastrutture. A tale azione si è associata una presenza di corpi intermedi della società civile di queste regioni che non ritenevano accettabile la strategia adottata negli scorsi anni per l’alta velocità che prevedeva per la dorsale adriatica solo la velocizzazione sul vecchio tracciato con le barriere antirumore alte 8 metri, imponendo così dei costi ambientali e quindi economici enormi su tutta la costa.

Questa azione congiunta ha fatto sì che il tema dell’alta velocità con arretramento del tracciato da Pesaro a Termoli e trasformazione del vecchio tracciato in metropolitana di superficie e pista ciclo pedonale sia tornato prepotentemente all’ordine del giorno quando molti non lo ritenevano possibile, tanto che nei giorni scorsi il Vice Ministro Bellanova ha dichiarato che a breve RFI presenterà un primo studio di fattibilità per l’Alta Velocità da Bologna a Lecce.

Lo stesso dicasi per il recente annuncio fatto dalla nostra Regione che ha comunicato la costituzione di un tavolo tecnico con Società Autostrade, Ministero delle Infrastrutture e tutte le altre regioni della dorsale adriatica che hanno condiviso la richiesta per la realizzazione della terza corsia autostradale. Anche in questo caso è decisivo avere una visione strategica che invece è mancata quando alcuni soggetti territoriali hanno posto il problema degli intasamenti sull’autostrada in seguito a lavori di manutenzione che hanno anche scontato la crisi di rapporti tra governo e società Autostrade. A suo tempo la terza corsia autostradale fu realizzata solo sino a Porto Sant’Elpidio per i problemi geo morfologici presenti a sud e per l’opposizione dei Consigli Comunali di Fermo e Porto San Giorgio che giustamente si opposero allora alla realizzazione della terza corsia sui loro territori in quanto già da allora si paventava la necessità oggettiva di un arretramento del tracciato nella parte sud della regione e per i danni ambientali che sarebbero stati inferti nei rispettivi comuni già compressi dal vecchio tracciato. L’arretramento dell’autostrada da Porto Sant’Elpidio sino a San Benedetto del Tronto è una esigenza imposta dalla conformazione dei paesi costieri che risponde a varie esigenze connesse con lo sviluppo di questa area.

L’arretramento con l’apertura dei nuovi caselli permetterebbe una migliore connessione con l’entroterra del sud delle Marche che soffre di gravi problemi infrastrutturali. L’arretramento permetterebbe di utilizzare il vecchio tracciato come nuova strada statale che non transita nei centri cittadini eliminando gli attuali enormi problemi ambientali. L’arretramento permetterebbe di utilizzare il tracciato dell’attuale strada statale n.16 come strada di scorrimento comunale che migliorerebbe la qualità della vita nei centri costieri. Come ha insegnato la Regione collaborando con le altre Regioni per ottenere i risultati raggiunti, ci si attende che anche i Sindaci e i Consigli dei Comuni delle Marche Sud cooperino con la Regione per raggiungere questo comune e importante obiettivo.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti