
di Andrea Braconi
Un progetto – la lettura chimica della Divina Commedia realizzata dall’ITT Montani di Fermo – che nasce da molto lontano e che trova le sue radici nel Tombolone Scientifico. Dentro c’è quell’idea di parlare di scienza in un altro modo. “In questi anni abbiamo fatto esperimenti didattici per portare la chimica sul palcoscenico in maniera diversa, anche attraverso il linguaggio dell’umanesimo” afferma la professoressa Teresa Cecchi, affiancata dalla collega Arianna Giuliani.
Partecipare alla competizione internazionale DANTE700TH (con il patrocinio della Società Chimica Italiana e le illustrazioni digitalizzate dalla Biblioteca civica Romolo Spezioli) era quindi un passo scontato per lo stesso Montani. Trenta le opere selezionate da una giuria di esperti, con l’esperimento fermano strutturato su 3 livelli – inferno, purgatorio e paradiso – fino ad arrivare, appunto, ad una lettura chimica della Divina Commedia. Nell’Inferno il gruppo si è focalizzato sull’attenzione di Dante alla condanna del materialismo e dell’alchimia, in particolare ai falsari di metalli. Per il Purgatorio il lavoro ha visto una purificazione dell’anima animata con una cromatografia, tramite uno strumento che parte da quelle basi sperimentate con un cono di carta che mimava la montagna dantesca e per il quale si è rivelata preziosa la collaborazione della direttrice della Biblioteca, Maria Chiara Leonori. Infine, il Paradiso, con i tre cerchi che Dante vede e che diventano di fuoco all’interno di uno spettacolo in tre pillole in lingua inglese disponibili su YouTube. “La nostra idea è di costruirlo live per Fermhamente e di presentarlo a Torino in una rassegna, oltre che di imbastire il Tombolone Scientifico tutto su Dante” precisa Cecchi.
Montani che continua a muoversi lungo la direttrice di una chimica verde, capace di guardare al futuro. “Questa scuola è una fucina di idee e non si è fermata mai, anche nei momenti più difficili – prosegue la direttrice scolastica Stefania Scatasta -. La professoressa Cecchi e il suo team non hanno perso l’occasione di vivere con gli studenti un’esperienza formativa che si riempie di significato. Sottolineo come le collaborazioni con l’esterno ci permettano di misurarci con una programmazione che si rinnova e che diventa autentica quanto diventa cultura per i nostri ragazzi. Siamo in rete con le istituzioni e in questa rete gli studenti hanno l’occasione di apprendere come l’esperienza diventa significativa quando si allarga al territorio”.
Di una realtà sempre attiva – “e vulcanica” – parla il sindaco Paolo Calcinaro, che ha applaudito all’impegno dimostrato dai ragazzi durante il periodo estivo. “Mi fa piacere questo connubio con la Biblioteca Romolo Spezioli, struttura all’avanguardia pur essendo storica. Il Montani è storia di Fermo, parte della mia storia familiare, ed è anche una struttura su cui la Provincia sta lavorando molto”.
Per la Società Chimica Italiana interviene il presidente Gaetano Guerra, che rimarca la validità dell’iniziativa. “Come società siamo estremamente interessati agli aspetti interdisciplinari e alle interazioni con mondi più vicini, ma ben venga questa apertura all’umanesimo. In occasione del congresso che terremo a settembre affronteremo anche questi temi e avremo tra gli oratori anche il premio Nobel Roald Hoffmann, che incarna in maniera estrema l’interdisciplanietà della chimica”.
“Il vostro è un progetto di didattica con i fiocchi – aggiunge Margherita Venturi, presidente della sezione Didattica – nel quale ho ritrovato aspetti che vengono indicati come efficaci per l’apprendimento della chimica. Un progetto imperniato sulla didattica laboratoriale vera, in cui si portano le modalità della ricerca scientifica. Gli studenti trovano gli esperimenti adatti allo scopo e li mettono in pratica. Qui hanno dovuto trovare reazioni capaci di ricreare atmosfere infernali o celestiali, e poi odori, luci, colori. Poi queste reazioni devono anche andare in scena, dove tutto deve essere ben visibile. Altro aspetto importante è la didattica informale: queste attività motivano moltissimo gli studenti, soprattutto quelli che hanno prestazioni non buone, e permettono loro di sviluppare competenze nuove, come autonomia e creatività, che poi si rivelano importanti nel percorso di vita. Non può mancare la didattica formale, che è insita nei calcoli stechiometrici che gli studenti devono fare per portare in scena le reazioni chimiche”.
Tutto, quindi, diventa molto più coinvolgente e gli studenti arrivano a sentire una chimica viva. “La contaminazione tra discipline è fondamentale, soprattutto se permette di stendere un ponte tra quelle umanistiche e quelle scientifiche. Con questo progetto finalmente appare il volto vero della chimica, una disciplina creativa ed affascinante”.
Amatucci Giulia, Bordoni Riccardo, Callarà Sofia, Cannavò Michele, Carletti Fabio, Fenni Jessica, Ferroni Tommaso, Papa Michela, Patrizi Cecilia, Properzi Giulia, Rastelli Cesare, Sollini Giorgia, Teodori Chiara, Tordelli Emma, Tschauschev Eros: questi gli studenti coinvolti durante le 30 ore laboratoriali, ai quali giungono anche i complimenti di Moira Canigola, presidente della Provincia. “Mi auguro e auguro a tutti di poter ricominciare a vivere la scuola tutti insieme – conclude-, nei laboratori, nelle aule, in presenza e in sicurezza”.
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