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Ciclabile avanti tutta, c’è anche la determina. In maggioranza si tratta per evitare la crisi

PORTO SAN GIORGIO - Sono infatti in atto incontri e vertici che hanno l'obiettivo di evitare la crisi a meno di un anno dalla scadenza del secondo mandato. Le proposte sul tavolo pare vadano dal rimpasto di giunta con l'ingresso nell'esecutivo di rappresentanti delle altre componenti politiche che hanno dato vita alla coalizione cinque anni fa alla richiesta di un passo indietro da parte dell'Amministrazione Loira rispetto al progetto della corsia ciclabile sul lungomare Gramsci

di Sandro Renzi
Corsia ciclabile, avanti tutta. Dopo il via libera al progetto arrivato dalla giunta Loira ecco la determina del dirigente comunale con la quale viene indetta una procedura per individuare la ditta a cui affidare direttamente i lavori dopo aver svolto una indagine di mercato. Tra quelle che parteciperanno al bando e saranno in possesso dei requisiti richiesti, si valuterà quindi l’offerta economica e si procederà all’affidamento dei lavori. Tempi stretti dunque per aprire il cantiere nonostante le reazioni a dir poco pesanti di una parte della maggioranza che ha contestato l’accelerazione impressa da Loira e dall’assessore Di Virgilio al progetto, destinato a rivoluzionare la viabilità cittadina. Critiche e distinguo che arrivano in particolare dai civici e da Psg a sinistra e che potrebbero tradursi in una spallata alla giunta Loira da qui a poche ore.

Sono infatti in atto incontri e vertici che hanno l’obiettivo di evitare la crisi a meno di un anno dalla scadenza del secondo mandato. Le proposte sul tavolo pare vadano dal rimpasto di giunta con l’ingresso nell’esecutivo di rappresentanti delle altre componenti politiche che hanno dato vita alla coalizione cinque anni fa alla richiesta di un passo indietro da parte dell’Amministrazione Loira rispetto al progetto della corsia ciclabile sul lungomare Gramsci. Visto peraltro che su un altro paio di questioni la giunta ha tirato invece dritto nonostante i malumori interni: nomina del quarto dirigente e cambio di destinazione d’uso degli alberghi chiusi da tempo. Decisivo potrebbe essere un nuovo vertice già convocato per appianare le incomprensioni e tentare di arrivare al 2022 senza altri scossoni. Certo è che questo ulteriore atto non aiuta a disinnescare le tensioni in corso. D’altra parte in gioco ci sono 183mila euro di finanziamenti, parte dei quali statali e regionali, e inseriti in bilancio per questo progetto ma che rischiano di essere persi se gli uffici di via Veneto non rendiconteranno gli interventi fatti entro il 30 giugno prossimo. C’è insomma la necessità di rispettare in primis i termini del bando “pena la revoca del finanziamento” si legge nella determina. Da qui il motivo per cui si sarebbe deciso di accelerare sull’iter.


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