La filiera di qualità che sconfigge la crisi: al Cibus l’esempio del Salumificio Ciriaci

PARMA - Il punto di Paolo Scendoni: "C'è un interesse in prevalenza sul prodotto di qualità, riconosciuto dagli addetti del settore"

di Andrea Braconi

Tra i padiglioni del Cibus, l’evento di punta del comparto agroalimentare italiano, si respira un’aria di fiducia. “Le aspettative erano molto pessimiste, invece la ripresa c’è, la vediamo anche se sembra nascosta”. A parlare è Paolo Scendoni del Salumificio Ciriaci, giovane ma perfettamente consapevole dei valori che l’azienda di Ortezzano è capace di spendere nel mercato.

“La nostra è un’azienda a carattere familiare, con circa 40 dipendenti, e io parto sempre dalla base, da ciò che si è costruito fino ad oggi. Poi si aggiungono le proprie energie, le aspettative, i sogni e la fantasia. Sogni e fantasia però sempre agganciati a quella che è la nostra lunga storia”.

Nella struttura fieristica di Parma, Ciriaci spicca tra le realtà marchigiane presenti. “C’è un interesse in prevalenza sul prodotto di qualità, riconosciuto dagli addetti del settore. Sappiamo che è un passaggio molto impegnativo, ma questa è la direzione giusta”.

E anche le novità sono tutte legate alla filiera locale. “Cerchiamo di garantire il massimo per quanto riguarda le materie prime e la lavorazione. Oggi muoversi con qualità non è scontato e cerchiamo di promuovere questo fattore fondamentale”.

Nonostante le conseguenze – ancora in itinere – provocate dall’emergenza pandemica, Scendoni sottolinea come la programmazione e le aspettative del salumificio siano state soddisfatte più di quello che si potesse immaginare. “Continueremo ad alzare sempre di più l’asticella per una ripartenza veloce. Bisogna riprendere in maniera diversa e migliore di quello che accadeva prima”.


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