Dario Laurenzi
di Sandro Renzi
Dario Laurenzi dice addio al Pd. Esce dal partito di Letta a pochi mesi dalle elezioni amministrative a Porto San Giorgio ed annuncia il suo impegno per la creazione di quello che è stato definito il quarto polo. Un raggruppamento politico “di area centrosinistra” dice Laurenzi, ma rappresentato da liste civiche. Una decisione maturata nel tempo ma che arriva nel momento in cui l’Amministrazione Loira è alle prese con una crisi alimentata dai malumori dei civici e della sinistra. Membro del direttivo locale e di quello provinciale del Pd, Laurenzi è stato anche consigliere comunale e uno dei punti di riferimento del partito negli ultimi anni. Da qualche tempo aveva però assunto una posizione più critica. “Non ho maturato questa decisione qualche giorno fa -afferma Laurenzi- è un percorso che prende le mosse da tempo, quando la segreteria era in mano alla Coman e che è proseguito anche con Amurri”.
Laurenzi punta l’indice contro il Pd sangiorgese definendolo “un partito svuotato” dove le decisioni “sono solo in capo a Loira” e dove “manca la condivisione su tutto”. “Il Pd nasce come partito corale, invece qui si fanno pochi direttivi, non ci si confronta, non si discute. Nel tempo ho espresso dubbi, perplessità, chiesto chiarimenti, non mi è stato mai risposto. La conseguenza più logica era fare un passo indietro ed uscire” aggiunge ancora l’ex esponente dem “faccio un esempio. Sulla querelle che era scoppiata con l’installazione dello scivolo in viale Buozzi, a Natale, avevo preteso dei chiarimenti. Nessuno si è fatto vivo. Ma mancano anche margini di discussione su alcuni punti programmatici e scelte della giunta. Per discutere della corsia ciclabile ci hanno convocato una volta e poi è tutto finito”. C’è anche il capitolo amministrative. A primavera si voterà pure a Porto San Giorgio. “Il Pd non ha nemmeno iniziato un percorso. Il rischio concreto è di arrivare impreparati a questa scadenza così come a quella del congresso in autunno. Penso anche che un partito debba fare autocritica e analizzare cosa non è stato fatto o è stato fatto male per poi correggere il tiro” lamenta ancora Laurenzi che non lesina critiche neanche rispetto alle modalità di scelta del candidato sindaco. “Perché non fare ricorso alle primarie? O aspettiamo che qualcuno cali dall’alto un candidato, un salvatore della Patria? Non è questo il modo di fare politica. E posso affermare che i malcontenti interni al Pd sangiorgese sono tanti. Personalmente ho fatto la scelta di dire addio“.
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