di Leonardo Nevischi
Tre sedi e ben 11 indirizzi di studio per costruire il futuro dei giovani studenti di Porto Sant’Elpidio, Montegiorgio e Sant’Elpidio a Mare. Sono quelle che dovrà gestire per i prossimi anni la nuova dirigente scolastica dell’Iiss “Carlo Urbani”, la professoressa Laura D’Ignazi.
51 anni, doppia laurea in Lettere e Filosofia, nel mondo della scuola da 30 anni, di cui 16 passati ad insegnare lettere e 15 nei panni di dirigente, arriva dall’istituto comprensivo Centro di San Benedetto del Tronto, il più grande della regione Marche, ma si mostra particolarmente affascinata dalla nuova sfida: “L’isc di San Benedetto vantava 1700 alunni, ma ora mi trovo in un istituto altrettanto impegnativo perché sebbene il numero di studenti sia inferiore ci sono maggiori corsi: il liceo scientifico con i suoi diversi indirizzi quale il tradizionale, lo scienze applicate e lo sportivo, l’istituto tecnico economico ed il professionale alberghiero e sociosanitario”.
La preside è entrata in servizio appena qualche giorno fa, il primo settembre, e già ha ricevuto un battesimo di fuoco presiedendo un collegio docenti ed un consiglio d’istituto. “Ho visto grande partecipazione da parte dei docenti, questo mi fa pensare che possiamo lavorare bene insieme per la scuola a vantaggio degli alunni e del territorio, con il quale vorremmo intensificare le relazioni anche in funzione dell’orientamento professionale e lavorativo dei ragazzi. L’obiettivo della scuola è quello di potenziare le competenze degli studenti in modo da renderli tutti in grado di raggiungere il successo scolastico e formativo, dando adeguato supporto anche ai più fragili. Vogliamo intensificare le collaborazioni con le università del territorio marchigiano e gli enti di ricerca e i soggetti pubblici e privati qualificati, abbiamo già numerose idee – promette la D’Ignazi, la quale poi passa al ringraziare chi l’ha preceduta per il lavoro svolto -. Ringrazio il dottor Roberto Vespasiani (attualmente dirigente dell’ufficio scolastico di Macerata) e la dottoressa Stefania Scatasta (che è dirigente del Montani di Fermo) perché hanno portato avanti con passione e con cura un istituto che nel tempo è cresciuto. Ho massima stima di loro e gli sono grata perché in questi primi giorni mi hanno aiutata nell’organizzazione delle prime attività”.
Tutto pronto per la ripartenza: 270 docenti (compresi quelli di sostegno), 1500 ragazzi e 73 classi (incluse quelle serali). “Siamo pronti ad accogliere i ragazzi al 100% in presenza – sottolinea la nuova dirigente -. È importante che l’apprendimento torni ad essere fatto a scuola perché attraverso la relazione effettiva con i compagni e con i docenti i ragazzi possono crescere. Abbiamo già preparato l’accoglienza per gli alunni delle classi prime. Ci sarà un orario comune d’ingresso, ma tre campanelle all’uscita per consentire un esodo più fluido e scongiurare il rischio di assembramenti lungo i percorsi che comunque saranno diversificati. L’organico dei docenti non è ancora completo – confessa Laura D’Ignazi -, si stanno svolgendo le ultime operazioni dell’ufficio scolastico provinciale, dopodiché su alcune situazioni residuali la competenza passerà alla scuola. Tuttavia c’è un monitoraggio attraverso il quale potremmo chiedere organico aggiuntivo correlato alla pandemia e quindi potremmo avere un numero ulteriore di docenti e di collaboratori scolastici legato ad una progettualità mirata alle situazioni di fragilità per recuperare le competenze che si sono perse nell’ultimo anno e mezzo, perché la didattica digitalizzata può aver generato qualche lacuna”.
Sulla questione green pass la preside è chiara: “Per il momento abbiamo solo un terzo dei docenti, ma ognuno di loro è in possesso della certificazione verde, la quale sarà controllata all’ingresso da collaboratori scolastici delegati al controllo attraverso lo scansionamento del Qr code”.
Progettualità e dialogo: parole, queste, che la preside D’Ignazi ripete a più riprese. “Dal confronto fra le nostre realtà diverse deve nascere un arricchimento reciproco. Un liceo che dialoga con un istituto tecnico che a sua volta si interfaccia con un professionale genera una sinergia vincente per la scuola. Miglioramenti da adottare? In sette giorni ho già avuto modo di vedere che questa è una scuola che funziona molto bene: la prima sfida sarà quella di conservare il lavoro preesistente, poi l’obiettivo di migliorare ce lo porremo quotidianamente e cercheremo di portarlo a termine”.
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