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Riaperta al pubblico la chiesa di Santa Maria dei Letterati

MONTERUBBIANO - Circa 650.000 euro il costo dei lavori effettuati, di cui il 75% attinti dai fondi previsti dall'8 per mille. Il sindaco Marziali: "Esempio di un lavoro sinergico tra istituzioni", l'arcivescovo Pennacchio: "L'occasione per rimettere al centro la nostra identità di comunità cristiana".

 

“Sentivamo la mancanza di questa chiesa, ma grazie all’8 per mille oggi è possibile riportare alla bellezza queste opere d’arte della nostra Arcidiocesi. Sono il segno esteriore di una realtà spirituale: le chiese, infatti, senza il popolo di Dio, senza la sua comunità, non sono nulla”. Con queste parole monsignor Rocco Pennacchio, arcivescovo di Fermo, ha aperto la santa messa per la riapertura della Chiesa di Santa Maria dei Letterati.

Circa 650.000 euro il costo dei lavori, di cui il 75% proprio con fondi 8 per mille. “Uno strumento che è fatto dalle firme di tutti gli italiani, di cui noi abbiamo beneficiato”.

“La riapertura di una chiesa – ha ribadito in occasione della sua omelia – è l’occasione per mettere al centro la nostra identità di comunità cristiana ed ecclesiale. Noi spesso ci sentiamo popolo, comunità, appartenenti ad un territorio, ad un paese, ad una cittadina, ci teniamo che i nostri segni storici e religiosi vengano apprezzati e custoditi, ma chiediamoci veramente se questa passione, questo affetto verso centri religiosi e chiese fatte di mattoni abbia una radice oppure se troppo spesso la semplifichiamo in una forma di appartenenza che scade anche nel campanilismo. Riapriamo la chiesa, esprimiamo la nostra soddisfazione, ma dobbiamo anche fare qualche passo in più: come comunità cristiana di Monterubbiano come intendiamo utilizzare questa ritrovata possibilità?”.

“È con profonda emozione che oggi, da sindaca, ho il piacere e l’onore di salutare tutti voi qui presenti alla riapertura della nostra Collegiata”, ha affermato da par suo la prima cittadina Meri Marziali nel ringraziare tutte le autorità civili, religiose e militari presenti, oltre ai tanti cittadini che sono accorsi per vivere una giornata storica.

“Il sentimento che sento di esprimere a tutti voi, a nome mio e dell’amministrazione comunale, è di immensa gratitudine per quanto ci viene restituito: un luogo sacro, di culto ma anche un luogo denso di storia, della nostra storia – ha proseguito -. La realizzazione di questo traguardo è il frutto del contributo non solo della nostra amministrazione comunale, che da ottobre scorso ha potuto dare gambe e braccia a quanto necessario per fare avanzare e completare i lavori, ma è frutto anche del lavoro dell’amministrazione precedente, e per questo voglio esprimere un ringraziamento alla sindaca che mi ha preceduto, Maria Teresa Mircoli, per essersi spesa con la tenacia che la contraddistingueva affinché tale progetto potesse concretizzarsi. Come non posso non ricordare in questa giornata anche don Leonello Marchionni, che avrebbe sicuramente gioito della riapertura della nostra amata Collegiata. Ciò che raggiungiamo oggi è il frutto della sinergia avviata nel tempo dalle istituzioni coinvolte ed è l’esempio concreto che quando si lavora insieme si va lontano e si costruiscono cose importanti per le nostre comunità e per le future generazioni”.

A ricordo di un momento importante, l’amministrazione comunale ha deciso di fare dono alla parrocchia delle foto e delle riprese video realizzate, “immagini nelle quali rimarrà impressa l’emozione di un intero paese e di un territorio”, ha sottolineato ancora la sindaca.

“Ho fatto il sindaco 10 anni – ha rimarcato Guido Castelli, vice presidente della Regione – quindi conosco e capisco i sentimenti di Meri Marziali, così come il suo coraggio nel ricordare che questi sono luoghi anche dove risiede la nostra storia. In questi momenti si avverte quel filo comunitario tenace e più forte a dispetto di tutto. È bello sapere che si riapre un luogo nel quale, anche quando ci passiamo davanti distrattamente, sappiamo che possiamo entrare e che c’è qualcuno e qualcosa che ci aiuta”.

“Ogni volta che si restituisce qualcosa di così bello alla comunità è sicuramente un momento molto importante – ha commentato Moira Canigola, presidente della Provincia di Fermo -. Ma in questo caso la situazione storica lo rende ancora più prezioso: dalla crisi sismica a quella sanitaria abbiamo vissuto un terremoto personale e della comunità veramente forte. Quindi, ripartire da questi luoghi con un significato così profondo credo sia un auspicio che parte da Monterubbiano e che può essere raccolto da tutta la provincia di Fermo”.

“Ringrazio l’arcivescovo che ci ha accompagnato in questo momento di festa della nostra comunità – ha proseguito il parroco, don Franz -. Come non posso non ringraziare tutti quelli che si sono prestati stimolando i lavori, come l’ex sindaca Teresa. Ricordo anche don Leonello e la sofferenza che abbiamo condiviso in questi anni. Adesso di nuovo abbiamo la nostra grande casa comune e speriamo ci serva per tornare ad essere in tanti”.

“Siamo felici di partecipare a questo momento e di condividere con voi l’emozione per la riapertura di questa chiesa dopo 5 anni – ha aggiunto Alma Monelli dell’ufficio tecnico della diocesi, presente insieme all’economo della curia, Demetrio Catalini -. Questa chiesa aveva già uno stato di conservazione precario e aveva bisogno di un restauro, nel quale l’edificio dialoga con il passato e con la sua storia. Il mio augurio è quello di ritrovare la propria identità e le proprie origini in questo edificio così bello e rinnovato, e che ognuno di noi possa a propria volta consegnarlo alle generazioni future”.

Ad illustrare le indicazioni tecniche sull’intervento, eseguito dalla ditta Fratelli Mammarella di Vacri, l’architetta Dania Cataldi, progettista e direttrice dei lavori. “È stato effettuato un miglioramento sismico ed un restauro conservativo del sistema della copertura tramite rinforzo, restauro e consolidamento delle capriate esistenti con elementi in acciaio. L’orditura secondaria composta da arcarecci e tavolato è stata completamente rinnovata. È stato effettuato il rifacimento del sistema di impermeabilizzazione ed inserimento del sistema di deflusso delle acque che prima la chiesa non aveva. Inoltre, il campanile francescano a vela che si trovava in uno stato di degrado totale è stato completamente restaurato tramite iniezioni di consolidamento, riprese di murature, stilatura della facciata, smontaggio e messa in sicurezza delle campane”.

“È stato fatto anche un restauro integrale della facciata principale, chiusi tutti i fori pontai per evitare l’avvicinamento dei piccioni e messe in sicurezza tutte le facciate laterali, oltre ad un consolidamento di tutta la camorcanna interna. Rinforzati anche tutti gli attacchi dei nodi delle capriate sulla muratura e sistemato il sistema di scale di accesso alla torre campanaria e al sottotetto, completamente marcio e degradato – ha proseguito nell’illustrazione dettagliata dei lavori realizzati -. È stato restaurato tutto l’apparato decorativo interno, tutto il sistema voltato della navata principale, navata laterale e del presbiterio fino al cornicione sommitale; purtroppo sono stati esclusi i paramenti verticali, perché a seguito delle infiltrazioni subite negli anni dai tettini laterali e dopo un’attenta verifica e controllo chimico, abbiamo visto che il livello granolumetrico dell’umidità degli intonaci era troppo alto è quindi è stato impossibile eseguire il restauro. Essendo l’intonaco ancora troppo umido, si sarebbe deteriorato di nuovo. In sintesi, questo intervento è stato solo rinviato e si farà non appena le pareti avranno raggiunto un livello di umidità bassa”.

In chiusura, l’atteso concerto della corpo bandistico “Cusopoli” di Monterubbiano, incentrato anche sul filone del ricordo ed introdotto dalla presidente Giuliana Pazzi. “La nostra banda c’è, è piena di vita. Abbiamo vissuto dei momenti terribili, non abbiamo potuto fare quello che facevamo prima, la pandemia ci ha limitato. Per tutto il mondo dell’arte, in particolare per la musica, è stato un colpo brutale. Perché la musica riesce ad elevarci e ci rende liberi, è sopra le passioni e dentro le passioni. Voglio ringraziare la sindaca Meri Marziali, che ci ha dimostrato sensibilità nel collaborare e nel capire quanto sia importante la musica per la nostra comunità”.

 

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