“Se le arti marziali, come recita un conosciuto “meme”, non si praticano, ma si vivono, quello che è accaduto lo scorso sabato 4 settembre nella Sala Convegni del Comune di Sarnano, ne è stata una illustrazione esemplare” per la presentazione del libro ‘Karate Man – Da Sarnano a Okinawa: 40 anni di karate come filosofia di vita e pratica educativa’ sul maestro Remo Grassetti.
“Centocinquanta persone, contingentate per sicurezza anticovid in uno spazio pensato per trecentocinquanta, e comunque un bel numero, coi tempi che corrono: e c’erano i rappresentanti delle istituzioni, con in testa il sindaco Luca Piergentili (che ha donato a Grassetti lo stemma del Comune dicendo che il maestro “ha portato con orgoglio il nome di Sarnano in tutto il mondo”). Presente in sala anche il prefetto di Fermo, Vincenza Filippi, ospite d’onore, poiché le attività di Grassetti si sviluppano anche nella provincia di Fermo. Con loro alti gradi delle Forze Armate, in divisa e in borghese, il vicepresidente dell’Assemblea legislativa delle Marche, Gianluca Pasqui (che fra l’altro è anche cintura marrone di karate) in rappresentanza anche del governatore Francesco Acquaroli, l’onorevole Tullio Patassini e i consiglieri regionali Anna Menghi, Pierpaolo Borroni e Marco Marinangeli, il generale Francesco Saverio Agresti (ispettore dell’aviazione per la Marina), il sindaco di Magliano di Tenna, Pietro Cesetti, vertici della Federazione Italiana Arti Marziali, con il suo presidente Massimo Di Luigi. Per la Fiam, oltre al presidente erano presenti il direttore sportivo Stefano Rachele, l’ispettore nazionale Massimo Abbrugiati, l’avvocato Giovanni Galeota (ufficio legale e legislativo Fiam) e i delegati regionali Andrea Cervigni (Marche), Paola Memmo (Abruzzo e Molise), Umberto Pasini (Lombardia e Piemonte). Tra gli intervenuti anche l’assessore allo Sport e Cultura di Sarnano, Stefano Censori, legato da una particolare amicizia con il maestro Grassetti. In sala anche le associazioni del karate, prima fra tutte quella marchigiana ‘Katsuya Miyahira’, ma anche stendardi del Mastery con il metodo Mas, o con loghi appena nati come ‘Karate for People’, prossimo punto d’incontro, come newsletter e altre iniziative, per tutti i fan della disciplina; maestri e atleti; e soprattutto tante e tante facce di persone che il karate lo amano, giovani e vecchi, attivi e anche no, ma che per il karate non hanno mai dismesso amore e nostalgia; e tutti a ritrovarsi insieme sorridenti in una atmosfera elettrica e festosa, nel piacere di rivedersi e di riconoscersi, con la certezza, in tanta passione, che il karate sia qualcosa di più di una palestra/dojo e di un complesso di tecniche, di più dell’agonismo e delle competizioni (anche di un oro olimpico). Insomma, che gran bella sorpresa: la conferma che il karate, quello autentico, quello che trasmuta in spirito la meccanica del corpo, è prima di tutto una filosofia, un modo di pensare e di essere, per se stessi e con gli altri, educazione, progettualità, sinergia con i saperi del mondo, curiosità, gioia ed energia vitale per affrontare la vita”. E’ quanto racconta Lucio Biagioni. Si perché proprio lui è l’autore del libro su Remo Grassetti, ossia ‘Karate Man – Da Sarnano a Okinawa: 40 anni di karate come filosofia di vita e pratica educativa’ (Porto Sant’Elpidio, Grafiche Franchellucci, 2020), che ovviamente ha partecipato alla presentazione del libro, un’opera collettiva sulla quale Remo Grassetti, VII dan Shotokan e consigliere federale della Federazione Italiana Arti Marziali, ha apposto il sigillo unitario della sua firma: “Un libro che – continua Biagioni – si compone di una ‘Personal History’, il nucleo duro che dà il titolo al volume e con il quale il sottoscritto ha provato a dar forma a lunghi colloquî con il maestro, e di una sessantina di contributi da parte di persone che, in questi ultimi quarant’anni, lo hanno in vario modo incontrato, conosciuto ed apprezzato. Gabriele Censi, insieme a me, ne ha curato l’editing e la grafica; Maurizio Verdenelli ha sostenuto col suo consiglio tutta l’iniziativa; di Athos Agresti Happacher è l’immagine di copertina; Solidea Vitali è stata la conduttrice della manifestazione sarnanese. Ringraziamo gli sponsor Giulio Cruciani (mangimificio Cruciani) istruttore di karate, Sandro Coltrinari (SC Informatica) cintura nera di karate.
“La ‘Personal History’ di Remo, che a Sarnano è nato e cresciuto, è qualcosa a metà fra il ‘biopic’, con certi snodi e sequenze che sembrano mimare movenze filmiche di sceneggiatura, e una costante riflessione sul karate e sui significati, anche mediatici e in termini di cultura di massa, soprattutto in ciò che ne hanno fatto il cinema e gli ‘action movies’. Il karate è il mantra del libro gli ha salvato e indirizzato la vita, lungo un percorso frastagliato e ineguale come tutte le vite, raccontato, e questo è il grande merito di Remo, che è diretto frutto del suo carattere, con sincerità estrema, che gli fa riconoscere tutte le circostanze narrate, anche quelle di cui forse non andrebbe particolarmente fiero, come i necessari elementi di un processo di formazione, che lo ha condotto ad essere quello che è. Guarda il suo passato come rivivendolo, Remo, in quel flusso di coscienza che sono state le nostre conversazioni al telefono, durante la lunga intervista, e si presenta con schiettezza al lettore, con la consapevolezza che di fare tutto quel cammino (da Sarnano a Okinawa e ritorno, dagli inizi difficili ai successi agonistici e alla scoperta, dopo l’incontro, fatale perché ha potenza di fato e destino, con il maestro Katsuya Miyahira, della dimensione filosofica, armonica, saggia e gentile del karate) è valsa veramente la pena. Grazie a quel cammino, a quella via descritta nella storia e confermata da tutte le numerose testimonianze raccolte in ‘Karate Man’, il maestro Grassetti si pone oggi sulla scena della disciplina con la forza tranquilla di un equilibrio raggiunto, ancora in movimento verso obiettivi di formazione e di educazione, soprattutto per i giovani, e d’impegno civile, valga il metodo Mas da lui messo a punto al servizio di forze armate, soprattutto l’Aeronautica Militare, e istituzioni, attraverso il karate. Non è dunque un caso che quella sua visione, frutto delle sue esperienze di vita e di lavoro, abbia trovato piena consonanza nelle parole del presidente della Fiam Massimo Di Luigi, che ha onorato la presentazione di ‘Karate Man’ con un intervento politico di spessore sui programmi della Federazione, impegnata nell’elaborazione di un Piano Nazionale Fiam per le Promozione delle Arti Marziali. Un Piano nazionale, come ha sottolineato Di Luigi, fondato sull’organizzazione, sui giovani, e, soprattutto, sul ruolo progettuale di tutte le realtà territoriali, chiamate ad intessersi nel disegno del piano nazionale con la colorata trama delle loro esperienze e specificità. Ci sono dei libri che interpretano, e spesso anticipano, un momento, un bisogno, un’aspettativa comune. ‘Karate Man’ è uno di questi. Da leggersi come quella gioia che si leggeva nei volti chiari di chi ha partecipato alla presentazione di Sarnano. Gioia ch’era (ri)scoperta di non essere soli, e di partecipare, ritrovandosi tutti insieme, ad una comunità e ad un movimento condiviso e declinato al futuro prossimo”.
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