Nuovi ospedali per il Fermano, quale futuro per il ‘Murri’? Saltamartini: “Sarà un patrimonio da valorizzare, ascolterò i sindaci del territorio”

SANITA' - L'assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini fa il punto sui nosocomi del Fermano, di due nuovi di Campiglione e Amandola, ma anche sulla destinazione dell'attuale Murri. Tra eccellenze sanitarie del Fermano e il nodo 'pochi medici' si punta sull'innovazione tecnologica

Filippo Saltamartini

di Giorgio Fedeli

Nuovo ospedale di Campiglione, nuovo ospedale di Amandola, o meglio, dei Sibillini. Sono i due argomenti centrali, quantomeno in termini infrastrutturali, in qualsiasi dibattito o contraddittorio sulla sanità fermana. Ma da settimane, mesi, da quando si è insediata la nuova amministrazione regionale e, soprattutto, dall’arrivo a Fermo del nuovo direttore Area vasta 4, Roberto Grinta, in vista della revisione del Piano sociosanitario delle Marche, è iniziato a serpeggiare, non solo tra gli addetti ai lavori ma anche tra i cittadini, un altro interrogativo: cosa ne sarà del Murri, dell’attuale ospedale civile di Fermo? E chi se non l’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, può fornire delle risposte alla domanda che frulla in testa a chi vuole conoscere il quadro generale della sanità fermana di domani?

L’ospedale Murri di Fermo

“Al Murri sono stati fatti investimenti molto importanti che fanno della struttura, oltre ovviamente alla qualità dei medici, del personale ospedaliero e dei reparti, un patrimonio da valorizzare. E sicuramente questo faremo”. Saltamartini per il momento non va oltre. Nessun dettaglio specifico su quale potrebbe essere la via maestra per arrivare, appunto, alla valorizzazione dell’attuale, e unico, nosocomio fermano. “Ma semplicemente perché quello della valorizzazione è un percorso da condividere con i rappresentanti locali delle istituzioni, con i sindaci del territorio. C’è anche un discorso urbanistico da considerare”. Certo, al netto di quello che sarà il futuro del Murri, sulla bilancia della programmazione sanitaria non possono non finirci i due nuovi ospedali che il Fermano attende, quello di Campiglione e quello di Amandola. Due definizioni che, sì, rispecchiano la localizzazione geografica ma che a Saltamartini non piacciono “perché saranno eccellenze non solo per il Fermano”.

Il nuovo ospedale di Campiglione, in costruzione

Partiamo da Campiglione: “Sul fronte del cronoprogramma lo stiamo per completare ma abbiamo comunque dei limiti che ci vengono imposti dalle linee di appalto che dobbiamo garantire. Comunque ho già chiesto al Bilancio che ci sblocchino 30/35 milioni di euro per nuovi macchinari elettromedicali. Parliamo di investimenti molto importanti e per questo motivo vorrei che si superassero i confini geografici quando si parla dell’ospedale di Fermo che deve essere un nosocomio al servizio di pazienti e utenza da tutta la regione e anche oltre. A me hanno chiamato persone da Milano o dal Veneto per venire proprio a Fermo. E’ necessario che tutti prendiamo coscienza del fatto che a Fermo abbiamo delle professionalità, a partire da molti primari, di livello internazionale. E questo è un dato di fatto. Non mi piace che Fermo si senta sempre il Calimero della sanità. Nel quadro complessivo della messa in rete delle risorse, avrà un ruolo centrale nell’assetto sanitario regionale soprattutto per la qualità dei primari e delle strutture”. Ma per vincere la battaglia della sanità di domani, oltre ai ‘generali’ servono anche gli ufficiali, gli eserciti, la prima linea. E oggi proprio quella manca: i medici scarseggiano. E il sistema, a partire dalle risposte all’utenza, va in default “Sui medici purtroppo è mancata la programmazione. Nella conferenza Stato-Regioni è emerso che i prossimi arriveranno nel 2028. Dobbiamo prendere atto che non ne abbiamo. Un dato per tutti? Nelle Marche ce ne mancano una sessantina solo per il 118. E noi come Regione dove li prendiamo? Capisco che i cittadini li chiedano a noi ma abbiamo le mani legate proprio perché è mancata la programmazione. Un altro esempio? Sul fronte medici di medicina generale (altro tema molto sentito e dibattuto anche nel Fermano) siamo a un -30/40% delle necessità dei cittadini. Questi sono dati di fatto. Ecco perché, anche sulla scia del Pnrr, non possiamo assolutamente non puntare sull’eccellenza che passa inevitabilmente anche dall’innovazione tecnologica. Noi siamo tenuti a non sprecare le risorse, che sono e resteranno limitate. So bene che questo rappresenta un gap per il mio assessorato ma così è. A livello europeo ci chiederanno di rispettare il Patto di Stabilità e questo significa anche restituire il debito pubblico accumulato”.

Il progetto per l’ospedale di Amandola

Medici cercasi disperatamente, si diceva, e giocoforza il mirino si sposta nell’entroterra, nella zona montana per la quale spesso trovare qualche camice disposto a svolgervi la propria professione diventa una mission impossibile, vedasi i medici di medicina generale per Amandola. “Lo so bene – replica l’assessore Saltamartini – dobbiamo vedere i concorsi che spesso, però, vanno deserti. Anche questo è un tema affrontato in sede di Stato-Regioni. Ma noi, se parliamo di benefit e incentivi per spingere i medici a spostarsi in zone montane, non abbiamo margini. C’è un contratto collettivo nazionale da rispettare e non abbiamo più le griglie salariali come avveniva un tempo tra Meridione e Settentrione. Però si potrebbe valutare l’ipotesi di concorsi comunali. Cosa intendo? Penso ad esempio a degli alloggi e abitazioni da destinare ai medici” e il cerchio si chiude con il nuovo ospedale di Amandola: “Chiamiamolo dei Sibillini, meglio. Sì perché non sarà un punto di riferimento solo per il Fermano ma anche per zone del Maceratese e dell’Ascolano. Dovrebbe mancare circa un anno. Ha diritto a un Pronto soccorso, e ai reparti di Medicina, Chirurgia e Ortopedia. E poi ci sono delle specialità che vogliamo, anche in questo caso, tutelare”.


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