di Sandro Renzi
Stop alla Fiera d’Autunno in programma il 21 novembre. Per il secondo anno consecutivo la giunta Loira ha deciso di prorogare a tempi migliori la fiera promossa dall’assessorato guidato dalla Ciabattoni nel primo mandato. I motivi sono semplici e fanno riferimento allo stato di emergenza causato dalla pandemia che durerà fino al 31 dicembre. A questo si aggiunga la novità del green pass che sarebbe obbligatorio per l’accesso ad eventi simili. “Le motivazioni che sono alla base dell’istituzione della fiera sono quelle di favorire una maggiore partecipazione e valorizzazione del proprio territorio ed oggi sono in contrasto con le norme di contenimento che caratterizzano tutte le disposizioni emanate dall’inizio dell’epidemia da Covid 19” così si legge nella delibera approvata dall’esecutivo di centrosinistra. Organizzare pertanto una fiera simile, a cui prendono parte in media circa 330 espositori e migliaia di persone da tutta la provincia, significherebbe predisporre pure un piano di emergenza sanitario con presenza di ambulanze e personale sanitario, un piano di sicurezza ed un rafforzamento degli agenti di polizia locale.
Ma non basta. Il sopravvenuto obbligo di green pass per lo svolgimento delle fiere, quindi anche di quella d’Autunno, comporta che gli uffici comunali individuino specifici varchi di accesso ed uscita dall’isola pedonale o comunque dall’area all’interno della quale l’evento dovrebbe svolgersi. Di conseguenza dovrebbero scattare anche i relativi controlli. Ma come noto, l’area in cui insiste la fiera è occupata tanto dagli operatori ambulanti e possessori di un posteggio fiera, quanto dalle residenze di moltissimi sangiorgesi nei confronti dei quali il controllo relativo al possesso del green pass potrebbe risultare “indebito”. Insomma, troppo oneroso e complesso oltre che inopportuno, visto lo stato di emergenza tutt’ora in vigore, consentire la fiera. “E’ doveroso – si legge ancora nella delibera- ridurre quanto più possibile le potenziali occasioni di trasmissione del virus, come le formazioni di assembramenti”. Per le casse comunali la mancata organizzazione della fiera si traduce in un taglio di ricavi per alcune migliaia di euro.
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