di Serena Murri
Il vino che racconta una storia. Questo è il progetto, presentato questa mattina presso la Sala dei Ritratti di Palazzo dei Priori a Fermo, intitolato “Il vino marchigiano: cuspide della triade sacra”, finanziato dalla Regione Marche nell’ambito del bando “Marche: dalla Vigna alla Tavola”. Ed è stato proprio l’assessore regionale alle Politiche Agricole e vice-governatore delle Marche, Mirco Carloni a fornire tutti i dettagli del progetto stesso: “Dalla vigna alla tavola è l’inizio di un percorso che mette in contatto chi vende e chi produce per rilanciare il territorio con il turismo emozionale”. Un progetto che grazie ad un bando della Regione Marche coinvolge 10 ristoratori, 21 cantine, 3 le associazioni quali Ais Marche, Associazione Cuochi, Laboratorio Piceno Dieta Mediterranea per 10 eventi spalmati su tutto il territorio fermano.
A fare gli onori di casa, l’Assessore al turismo di Fermo, Annalisa Cerretani: “Il vino come storia, un discorso importante per quello che vogliamo cioè destagionalizzare». Era presente anche il Presidente della Seconda Commissione regionale, il consigliere Andrea Putzu che ha tenuto a sottolineare quanto la Regione tenesse al progetto: “Sul vino stiamo puntando molto. Le Marche non sono solo la calzatura. Questo bando è un’opportunità per la ristorazione”. A fargli eco, il consigliere regionale Marco Marinangeli: “Il nostro approccio è legato alla categoria e al mondo del vino, è una strategia che usiamo in tutti i settori, quella di confrontarci con le categorie e fare insieme un percorso per dare benefici a quella categoria stessa. Le istituzioni non fanno impresa ma oltre a non ostacolare l’iniziativa privata, cerchiamo di creare le condizioni per agevolare certi percorsi e raggiungere determinati obiettivi”.
L’Assessore Mirco Carloni ha spiegato che il progetto ‘Dalla Vigna alla tavola’ è nato a marzo “quando i ristoratori ci chiedevano di essere aiutati e i produttori vitivinicoli avevano difficoltà a smaltire il vino e temevano di perdere gli incassi della stagione. Ho pensato di usare i soldi per la promozione agricola, per la somministrazione e la mescita di quei vini. Spesso i nostri vini non vengono venduti con adeguata passione. Il vino locale è considerato vino da meno e le cantine sono abituate a venderlo altrove. Abbiamo deciso di far collaborare produttori e ristoratori. Questo bando, partito con una dotazione finanziaria iniziale di 600 mila euro è arrivato a un milione e 200 mila euro”. Il progetto comprende la comunicazione, la possibilità di creare pacchetti turistici per gli alberghi, e la mescita in bar e ristoranti, ha ottenuto la partecipazione di 21 progetti, per un totale di 341 eventi su tutte le Marche. “Immaginiamo un turismo – ha aggiunto Carloni – che scelga le Marche solo dal punto di vista emozionale. Tutto questo ci ha dato motivazione per una legge sull’enoturismo, approvata in Giunta. L’enoturismo è il movimento del futuro, molto diffuso nella nostra regione. Dobbiamo saper raccontare il vino”.
Ad ideare il progetto Anastasia Nicu, originaria della Moldavia e giovane imprenditrice: “Il progetto nasce all’interno di un discorso più ampio della dieta mediterranea, dove vino, olio e cereali sono tre pilastri. Il progetto è una sfida per creare eventi a tema, per una proposta destagionalizzata, legata al vino delle Marche che abbia risvolti futuri”. Fra i protagonisti, Guido Tassotti dell’hotel Astoria: “Dobbiamo perdere il nostro complesso d’inferiorità verso le altre regioni. L’auspicio è che il progetto diventi strutturale e che possa rientrare nella promozione della regione, soprattutto all’estero e nelle fiere importanti ma – ha sottolineato Tassotti – dobbiamo semplificare la burocrazia”.
Lando Siliquini, presidente del ‘Laboratorio Piceno dieta mediterranea’, ha approfondito la centralità del vino nella dieta mediterranea, appunto, per valorizzare tutti i prodotti del territorio. Durante i 10 eventi spalmati sul territorio, saranno presenti i sommelier: “È la prima volta che – ha ammesso Stefano Isidori, presidente Ais – vedo un progetto mirato all’enogastronomia marchigiana. Nel bando non c’è solo il vino ma vengono promossi tutti i nostri prodotti con serate specifiche. Per la prima volta si vede un connubio di forze, volto a promozionare il nostro territorio mettendo al centro il produttore, solitamente restìo a raccontare il suo prodotto”. Indispensabile la presenza di un tour operator come Luca Pelliccetti di Ctf Travel, partner del progetto: “Il progetto coglie due aspetti, un percorso che mette in pratica i dettami del Recovery plan facendo diventare il turismo del vino più sensibile alle problematiche ambientali e rende protagonisti i produttori che possono raccontare meglio il territorio”.
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