“Abbiamo assistito atterriti in questo anno e mezzo allo sdoganamento di frasi e concetti raccapriccianti, di chiara origine fascistoide. Invece di fare autocritica per il fallimento delle misure emergenziali prese dal nostro governo, misure dalla chiara matrice politica, invece di condannare la malapolitica e la malasanità, politicanti e zelanti medici continuano a tuonare dai loro scranni contro il popolo, reo di non rispettare le loro regole che hanno portato l’Italia ad essere uno dei peggiori Paesi europei, se non il peggiore, in fatto di contagi e morti”. E’ la dura presa di posizione del Gec, il gruppo effetti collaterali nato nei mesi scorsi a Fermo.
“A Fermo gli unici assembramenti che abbiamo visto in questo periodo sindemico sono stati davanti al centro vaccinale, dove persone si sono ammassate per un vaccino. Sentiamo ancora frasi e parole raccapriccianti, ancora con la retorica della responsabilità verso gli anziani e i malati. Anche da noi nel Fermano, un’accolita di medici e politici, amministratori, hanno portato avanti la campagna vaccinale per una terapia sperimentale (la sperimentazione finisce nel 2023). Sentiamo da più parti che si arriva addirittura a individuare delle responsabilità tra gli under 12, quasi fossero untori, letali per la diffusione del virus. Non siamo qui a ribadire che questo virus ha una letalità relativamente bassa, lascia oltre il 95% della popolazione o asintomatica o paucisintomatica, aggravando esclusivamente per comorbilità (solo il 2,9 dei morti non aveva apparenti patologie pregresse, fonte ISS nell’aggiornamento di luglio 2021), e che per questo il direttore della rivista The Lancet ha parlato di sindemia, ma non possiamo più accettare questo clima indescrivibile. Un pò dappertutto si sente parlare chi ha sdoganato termini quali coprifuoco e confinamenti, chi vorrebbe negare le cure a coloro che fanno libere scelte, che parla di sorci e gente che puzza, persone da stanare casa per casa, persone sane trattate come appestati, fino ai ragazzini che vengono chiamati untori. Siamo stanchi di ascoltare questa gente e – conclude il Gec – queste parole, siamo stanchi di questo clima. Siamo stufi di zelanti medici e di politicanti che non hanno mai ammesso le loro colpe in un anno e mezzo di scelte politiche, di sospensione di diritti e libertà in base a palesi contraddizioni, protocolli fallimentari, cure e autopsie negate, morti nelle Rsa e nei nosocomi, ma soprattutto siamo indignati. Ribadiamo con forza che le stragi sono state il frutto di una parte della politica, la malapolitica, e di una parte della sanità, la malasanità. Per questo siamo inorriditi e indignati da un generale e instancabile presenzialismo, fatto anche e soprattutto di parole in libertà”.
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