di Paolo Paoletti
Resta ancora a disposizione dell’autorità giudiziaria il corpo di S.F. il 74 enne fermano trovato morto nelle campagne della zona Bonifica di Porto d’ Ascoli nella serata del 14 ottobre.
Dopo la nomina dei periti, la dottoressa Canestrari e il dottor Senati, e il conferimento dell’incarico di ieri, oggi pomeriggio alle 15, all’ ospedale Mazzoni di Ascoli, come disposto dal Procuratore capo della Repubblica di Ascoli Umberto Monti, è stata effettuata una Tac sul corpo dell’ uomo. Obiettivo individuare eventuali segnali che possano far pensare all’arresto cardio circolatorio. Ci vorranno un paio di giorni per conoscere gli esiti dell’esame.
Il Pm Monti ha disposto accertamenti a 360 gradi sul corpo del 74enne. Nel frattempo la Polizia Scientifica e la Squadra Mobile stanno raccogliendo informazioni sui contatti dell’uomo, tabulati e utenze telefoniche, spostamenti, il tutto per ricostruire le ultime ore di vita di S.F. e capire cosa sia successo. Entrambe le piste resterebbero aperte: dal malore fino a quella dell’omicidio. Forze dell’ ordine che si sono messe in contatto anche con il medico di famiglia per capire la presenza di eventuali patologie dell’uomo compatibili con il dramma del 14 ottobre. Il pensionato sarebbe morto, secondo una prima ricostruzione, tra le 21 e le 22.
Se da una parte si sta seguendo la pista del malore, dall’altra restano diversi nodi da sciogliere su quella dell’omicidio. L’ uomo è stato trovato privo di vita sul sedile guidatore della sua auto. Aveva delle escoriazioni che quando era partito da casa erano assenti. L’ipotesi dell’ infarto inoltre, non sarebbe stata presa inizialmente in considerazione dai soccorritori intervenuti nell’immediato nelle campagne dove è stato ritrovato il corpo. Nodi ancora da sciogliere e ancora tante ipotesi a cui dare risposta.
Il legale nominato dai familiari della vittima, l’ avvocato Alessandro Ciarrocchi, commenta: “Nel rispetto della famiglia ora attendiamo gli esiti della Tac fatta oggi e disposta dal pubblico ministero. Nel dramma che vivono, vogliono comprendere se alla base della morte ci sia stato un malore o un fatto violento. Tutti si sono messi a disposizione dell’ autorità giudiziaria per fornire eventuali indicazioni utili”.
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