Due nuove presidenze per continuare nel solco dell’impegno per il prossimo, missione che da sempre contraddistingue l’Avis marchigiana e fermana. Sia per quanto riguarda il comune di Fermo che a livello provinciale, l’autunno 2021 segna due nuovi incarichi all’insegna dell’entusiasmo, della disponibilità e di due persone pronte a dare il proprio contributo nella crescita dell’associazione.
Si tratta del nuovo presidente Avis comunale Fermo, il 21enne Federico Palloni, e della nuova presidente provinciale Elena Simoni. A presentarli, questa mattina, ospiti di Paolo Paoletti nella mattinata di Radio Fm1, Giovanni Lanciotti, vicepresidente regionale Avis delle Marche.
“Con tanta disponibilità Federico ha deciso di prendere questa eredità – racconta ai nostri microfoni Giovanni Lanciotti – sono convinto che sarà per lui un percorso bello e pieno di soddisfazioni personali. La realtà del mondo Avis è fatta di incontri con tante persone e di conoscenza di realtà diverse tra loro per cui, sicuramente, ci sarà modo di maturare a livello personale”.
“Avis ha bisogno di un direttivo giovane e brillante – continua Giovanni Lanciotti – ma anche di donne che, come è risaputo, fanno la differenza sia sul piano umano che organizzativo. La nostra nuova presidente provinciale Elena Simoni con tanta disponibilità e altruismo si è messa a disposizione per guidare un’Avis provinciale con tanti obiettivi da raggiungere e tante nuove sfide da intraprendere. Sono convinto che farà molto bene.”.
E proprio la neo presidente provinciale Elena Simoni ha fatto il punto sull’importanza della donazione di sangue nella provincia di Fermo, un realtà che racchiude in sé 12 Avis comunali, dalla costa alla montagna: “Donare comporta poco in termini di tempo, ma crea benefici enormi non solo alle persone a cui si dona ma anche a se stessi – spiega Elena Simoni – sapere che sono state salvate vite grazie a questo gesto cosi semplice ci fa sentire utili e grati. Abbiamo riscontrato in diverse persone la paura dell’ago, ma invitiamo tutti a superare questo piccolo ostacolo perché i benefici superano di gran lunga questa piccola paura. C’è molto gioia per la creazione dell’Avis provinciale di Fermo e orgoglio per avere un ragazzo molto giovane alla presidenza del Comune capoluogo. Quella di Fermo è una realtà che conta circa 1.000 donatori che addirittura sono aumentati anche nel periodo della pandemia”.
I soli dati di Fermo parlano infatti di 1237 donazioni nel 2020 con un aumento di 46 donatori, mentre per il 2021 si è già a quota 980 donatori con un incremento rispetto ai mesi dello scorso anno di 27 donatori. Il 2019 aveva fatto segnare invece una crescita di 62 donatori. Dati che riguardano anche i mesi più difficili della pandemia.
“A livello provinciale – spiega la presidente Simoni – ci sono 4500 donatori attivi, con 8200 donazioni soltanto nel 2020. Per quanto riguarda il 2021 dobbiamo affidarci alle statistiche e alle proiezioni. Prendiamo agosto 2020 dove le donazioni sono state 598. Ad agosto 2021 abbiamo registrato invece 634 donazioni effettuale con un incremento di 36. A luglio 2021 abbiamo registrato 141 donazioni in più rispetto al 2020 e a settembre 31 donazioni in più. Per noi si tratta di una grande soddisfazione.”
Un tassello importante per il futuro dell’Avis è il coinvolgimento dei giovani. Il neo presidente comunale di Fermo, Federico Palloni, è l’esempio di quanto ci si possa impegnare all’interno dell’associazione: “Una mia amica aveva un gran desiderio di poter donare – racconta il neopresidente – ma una volta fatte le analisi di controllo è risultata avere le vene troppo piccole, per cui affranta ha dovuto desistere. Questo per me è stato il motore per dire ‘lo faccio io’. Tutto è iniziato così. Oggi prendo questa presidenza con spirito speranzoso e con l’augurio di essere di aiuto per gli altri. Spero che la mia giovane età possa costituire un’attrattiva soprattutto per le generazioni a me vicine. Tutti i donatori sono importanti, ma un donatore giovane ha la possibilità di esserlo per molto più tempo diventando così un bene prezioso”
Il presidente Palloni spiega: “Tutto ha inizio dalla visita di screening. Un appuntamento importante anche per il donatore, in quanto fornisce un quadro sullo stato di salute e sullo stile di vita e, anno dopo anno, diventa un vero e proprio monitoraggio del proprio stato di salute. La prima volta può esserci la paura di non essere idoneo alla donazione, ma se lo si è, diventa una gioia paragonabile ad una vittoria e non è necessario condurre una vita monastica per poterlo diventare”.
“Siamo una squadra molto unita e collaborativa – continua Elena Simoni – in cui ci sono molte donne come la presidente di Monte Urano Simona Tomassetti, Monica Mancini alla segreteria di Monte Urano e Ilaria Santandrea a Porto Sant’ Elpidio”.
“Penso che il ricambio sia importante in ogni organismo – conclude Giovanni Lanciotti – soprattutto nell’Avis. Allargando la famiglia arriva gente legata ai nuovi associati. So che lasciare un incarico spesso rimane difficile, è però importante dare spazio ai giovani e a figure pronte a mettere in campo le proprie competenze. Solo in questo modo potremo continuare a crescere”.
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