A chi il ‘dopo Terrenzi’? Fermento a Sant’Elpidio a Mare in vista delle Comunali: l’incognita dei civici

Sant'Elpidio a Mare - A sinistra pronto il segretario del Pd Alessandrini, ma in Partecipazione democratica c'è chi spinge per un progetto tutto civico

La partita per la successione del sindaco Alessio Terrenzi è iniziata da mesi, anche se ufficialmente tutto ancora tace. Un silenzio, però, che nasconde un grande fermento, perché quasi certamente, prima di fine anno, si inizierà a fare sul serio. La primavera 2022, data di scadenza, salvo proroghe causa Covid, del mandato amministrativo, si avvicina e ad oggi non ci sono certezze né sui candidati, né sulle coalizioni. Sulla carta, la maggioranza uscente di centrosinistra potrebbe dormire sonni tranquilli. Ha amministrato pressoché indisturbata per l’intero mandato, con un’opposizione che raramente si è fatta sentire. Ma è tutto fuorché scontato che quella maggioranza si ripresenterà alla campagna elettorale con lo stesso schieramento.

Di qualche giorno fa la foto postata sui social dall’ex assessore Matteo Verdecchia, insieme al sindaco Alessio Terrenzi ed all’assessore Alessio Pignotti, con una frase sibillina: “In arrivo # amministrativeSEM2022…# civiciSEM 1, X, 2”. A rendere ancora più curiosa l’uscita, il secco commento lasciato sotto la foto dalla segretaria del Pd cittadino Loredana Marziali, con un gelido “in bocca al lupo”. Insomma sarebbe davvero, come scrive Verdecchia, una partita da tripla sulla schedina. Le tre opzioni sono restare con la maggioranza uscente e scegliere un candidato Sindaco condiviso, chiedere le primarie di coalizione oppure rompere l’alleanza ed andare con una compagine tutta civica. Di fatto, una riedizione del Terrenzi prima maniera che nel 2012 sbaragliò il Pd. Con qualche differenza non da poco. Intanto, stavolta Terrenzi non può candidarsi per un terzo mandato, manca quindi l’attaccante che fa reparto da solo. E mettersi in lista come consigliere non ha lo stesso peso che fare il Sindaco. Secondo elemento, quel progetto civico andò in crisi a metà mandato e l’ingresso del Pd in maggioranza ribaltò la coalizione premiata alle urne, per poi continuare ad amministrare la città con una maggioranza bulgara nel secondo mandato.

In Partecipazione democratica, la lista di Terrenzi, non sono mancati incontri nelle ultime settimane per scegliere la linea ed è ormai chiara la presenza di due correnti distinte. Quella di chi non vede ragioni per rompere col Pd e vuole scegliere la continuità, e quella di chi è allettato da una sfida tutta civica. Proprio il Sindaco per primo, qualche mese fa, ha espresso una preferenza per questa seconda soluzione, con un progetto che lascerebbe alla porta i partiti. Ma non tutto il suo gruppo è convinto di seguirlo.

Il Pd, da parte sua, cercherà di convincere il resto della coalizione a sposare una delle sue figure di punta. Ufficialmente non ci sono candidati, ma lavora da mesi Fabiano Alessandrini, segretario provinciale del Pd, per la sua corsa alla carica di primo cittadino ed avrebbe già un pacchetto di liste a buon punto, oltre a quella del suo partito, pronte ad appoggiarlo. E’ lui la primissima opzione per la corsa alla fascia tricolore. In subordine c’è il vicesindaco uscente Mirco Romanelli. In Partecipazione democratica le punte di diamante sono proprio Verdecchia e l’assessore Pignotti. Sfideranno il candidato del Pd per le primarie di coalizione o proveranno la corsa solitaria? La sensazione è che non si dovrà attendere mesi per saperlo. Prima di fine anno si giocherà a carte scoperte e si ufficializzeranno le candidature.

Tutto fermo anche nel centrodestra.  In teoria, Forza Italia è stata l’unica a garantire una presenza politica continua in territorio elpidiense e questo potrebbe pesare al tavolo di coalizione per esprimere il candidato sindaco. Il capogruppo Roberto Greci, se non arriveranno figure esterne, sembra la prima scelta. La Lega e Fratelli d’Italia non hanno mai costruito a Sant’Elpidio a Mare una base ed hanno ben pochi punti di riferimento. Per il Carroccio c’è Rebecca Rossi, già candidata più votata nell’Unione civica di Giovanni Martinelli, mentre in Fratelli d’Italia non esistono referenti locali. Molto dipende dall’eventuale volontà di rimettersi in gioco dell’ex consigliere e assessore Gionata Calcinari. Per il resto, è tutto da costruire. Se partisse il progetto civico con una parte di Partecipazione democratica, c’è chi non esclude che i partiti del centrodestra potrebbero rinunciare ai simboli ed abbracciare il civismo. Ma non avendo una base di persone

Pochi segnali anche dal Movimento 5 stelle, di cui nel corso di questi 5 anni di consiliatura si sono sostanzialmente perse le tracce. Discorso simile vale per la coalizione civica che nel 2017 ha sostenuto la candidatura a Sindaco di Fabio Conti, con la civica “storica” dei Democratici e popolari, fondata da Franco Lattanzi, affiancato da due compagini nuove, Può essere meglio e La lista. Saranno ancora in campo?

P.Pier.


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