di redazione CF
“Facciamo squadra. Diteci come possiamo aiutare le forze dell’ordine a far rispettare la legge perché tutti vogliamo lavorare in tranquillità. E facendo quadrato con le divise possiamo riuscirci”. E’ questa la richiesta che Marco Bordò, titolare del locale Belle Epoque di piazza Mentana, in rappresentanza di diversi colleghi esercenti di Porto San Giorgio ma non solo, rivolge oggi alle istituzioni, in particolar modo alle forze dell’ordine.
Da diversi mesi a questa parte, infatti, Porto San Giorgio sembra essere diventata terra di ‘conquista’ da parte di gruppetti di ragazzini che creano scompiglio, danno vita a risse e colluttazioni, molestano clienti e passanti. Ma il pugno duro delle forze dell’ordine si fa sentire. Come può, ovviamente. E così Porto San Giorgio è pattugliata da poliziotti, carabinieri, finanzieri, in divisa e in borghese, soprattutto di notte, soprattutto nei week end e nelle zone maggiormente a rischio ‘disordini’.
Ma certo non è semplice cogliere con le mani nel sacco chi si ‘dedica’ alla movida violenta. Il Questore di Fermo ha emesso ben 12 Daspo Willy, per parlare ‘solo’ di quelli legati alla notte di violenza del 19 settembre scorso. Ma alcuni destinatari del provvedimento restrittivo non è che lo tengano molto in considerazione. E’ noto, infatti, che alcuni ragazzi ‘daspati’ si sono ripresentati nei locali e nei pubblici esercizi. E qui entrano in gioco loro, gli esercenti, soggetto terzo rispetto alla microcriminalità e alla legge, soggetto terzo sì ma che vuole dire la sua, che vuole dare il proprio contributo: “Noi non sappiamo che faccia hanno questi soggetti che creano disturbo.
E purtroppo ci accorgiamo del problema solo quando la frittata è fatta, solo quando fanno casino e siamo costretti a chiamare le forze dell’ordine. Vogliamo lavorare tranquillamente a vantaggio nostro e, soprattutto dei nostri clienti. E tutto questo favorendo l’ordine e la serenità di tutta una città, di tutto un territorio fatto di tantissimi esercenti, commercianti, professionisti che fanno di Porto San Giorgio e del Fermano un esempio del commercio virtuoso. In altre parti del mondo – scherza Bordò – danno anche foto e nomi delle persone ‘non gradite’. So che questo non è possibile da noi ma siamo pronti a collaborare in qualsiasi modo, in qualsiasi maniera con le forze dell’ordine. Ci dicano solo come possiamo adoperarci per fare ancor più gruppo, quadrato con le divise per risollevare le sorti del territorio, a partire dalla sua sicurezza e dalla sua tranquillità”.
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