di Sandro Renzi
Inaugurata oggi la mostra dell’artista Luca Caimmi negli spazi dell’Approdo, il nuovo polo culturale, interno al porto turistico, riqualificato grazie alla collaborazione tra l’associazione Karussell e la Marina di Porto San Giorgio. Anche per questa seconda “residenza”, l’artista si è concentrato su tutto quel patrimonio immateriale legato al mondo della pesca. Racconti, volti, testimonianze che emergono dalle opere di Caimmi, fanese di nascita, pittore, incisore, ceramista. “La sua ricerca artistica e la produzione editoriale si affiancano e sono unite da un forte interesse verso la natura ed il paesaggio che lo circondano”.
La Marina ed il suo presidente, Renato Marconi, proseguono nell’intento di valorizzare i propri spazi, nell’ottica di un grande rilancio delle attività del porto stesso “inteso non solo come luogo di sosta e transito dei diportisti, ma anche come muovo polo di offerta culturale e di rilevanza sociale per la comunità locale, i diportisti e quanti vorranno visitarlo”. Caimmi ha frequentato per un mese la città di Porto San Giorgio ed incontrato personaggi noti e meno noti. Uno studio sul campo, lo si potrebbe definire, da quale ha tratto gli spunti per le sue opere.
“Accontentarsi di quello che arriva dalla natura senza forzarla -scrive l’artista- portando con me tale atteggiamento anche il mio periodo di residenza è stato un prendere le cose dal mare, dalla gente intorno al mare e dalla terra davanti al mare. Aiutato dalle mareggiate che spesso lasciano cose curiose e cercando nella storia tra vecchie cartoline, libri, racconti di esperti e di vecchi marinai, sono comparse immagini di ritrovamenti insoliti: un capodoglio, un delfino, testuggini, invasioni di stelle marine. Eventi rari ma che ritornano nella vita di persone immerse in una cultura fatta di superstizioni, di rituali e racconti”. La mostra di Caimmi, intitolata “Quello che butta il mare lo prendiamo noi”, si potrà visitare fino al 31 gennaio.
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