Nicola Loira
di Sandro Renzi
“Situazione da monitorare” così il sindaco Nicola Loira, ad un mese esatto dalla firma dell’ordinanza che vieta la vendita per asporto di bevande alcoliche ed il loro consumo nelle aree pubbliche, commenta il lavoro fatto in sinergia con le forze dell’ordine a Porto San Giorgio per arginare la cosiddetta movida violenta. Da ieri, infatti, l’ordinanza non ha più efficacia. “Era una misura straordinaria legata a fatti contingenti” continua il primo cittadino “ora pare che la situazione sia tornata per certi versi nella normalità dopo gli eccessi estivi. Anche se dobbiamo tenere sotto controllo un altro fenomeno, quello del bullismo, che tuttavia non si legherebbe all’uso o abuso di alcol”.
A tranquillizzare gli animi, per così dire, l’arrivo della stagione autunnale, che spinge anche i più giovani a lasciare piazze e strade per rifugiarsi nei locali. Ma qui, poi, scattano anche i controlli dei gestori di pubblici esercizi che rappresentano la “prima linea” nella battaglia agli eccessi della movida. “L’ordinanza -dice ancora Loira- serviva ad impedire che fatti come quelli di settembre accadessero nuovamente”. Ora cosa accadrà? “Continueremo a muoverci nell’ambito di quelle che sono le scelte ed i riscontri del Comitato per l’Ordine e la sicurezza pubblica e sulla scorta della conoscenza del territorio che come amministratori abbiamo grazie ad un dialogo costante con cittadini ed esercenti”. Per ora, quindi, non sembra in calendario la riproposizione dell’ordinanza che aveva allertato i gestori di pubblici esercizi e suscitato tante polemiche. Come noto, infatti, il sindaco aveva vietato la vendita per asporto e il consumo di bevande alcoliche, in qualsiasi contenitore, all’aperto, dalle 20 alle 6, su tutto il territorio comunale per un mese. Partendo da quella che era stata definita una escalation di gravità (atti vandalici e risse) sfociata negli eventi del 18 settembre. L’ordinanza sindacale aveva inoltre vietato espressamente di detenere “qualsiasi genere di contenitore di vetro, lattine o in altro materiale potenzialmente utilizzabile quale strumento atto ad offendere o a turbare l’incolumità fisica e l’ordine pubblico, nelle aree pubbliche o aperte al pubblico”. Pesanti le sanzioni per i trasgressori, multe fino a 500 euro.
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