di redazione CF
Diffamazione aggravata (equiparata a mezzo stampa) e minaccia grave. Queste le accuse mosse a un uomo domiciliato a Montegranaro, che, tramite un social network, avrebbe replicato via post ad un commento dell’onorevole Alessia Morani del Partito Democratico.
Contesto di riferimento una notizia, risultata poi falsa, secondo la quale la deputata dem avrebbe fatto parte del coro dei legislatori a promuovere filtri di merito alle simbologie sacre presso i cimiteri, con presunte tendine ad occludere croci e figure sacre in nome della pluralità di culto. Fake news che ha però innescato la reazione dell’imputato, poi assolto, ad apostrofare la deputata che ha sporto denuncia alla Questura di Roma, depositando poi, quale parte civile nel procedimento, anche una richiesta risarcitoria.
Tramite le indagini della Polizia Postale, l’indice accusatorio era quindi giunto all’indirizzo del veregrense, rinviato a giudizio dalla Procura della Repubblica fermana. Difeso dall’avvocato Roberto Marzola, del Foro fermano, l’uomo ha respinto ogni addebito giungendo all’assoluzione, proprio come spiega il difensore.
“L’ipotesi accusatoria traballava sin dall’inizio – il commento dell’avvocato Marzola – vi era una pluralità di profili con le stesse generalità, privi di riscontro reale, tanto che la stessa Polizia Postale indicava il soggetto solo come il probabile autore del post incriminato. La tesi difensiva è stata prontamente recepita dal Tribunale di Fermo, che ha assolto l’imputato per non aver commesso il fatto, sussistendo ‘pericolo’ che il profilo non gli appartenesse”. L’avvocato, dopo la lettura tecnica della questione, chiude con la personale interpretazione della vicenda. “Il Tribunale ha dato una profonda lezione di garantismo, nel pieno rispetto dei diritti dell’imputato”.
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