“Certamente questo non è proprio il momento delle divisioni. Auspico che si arrivi a una sintesi quanto prima per un discorso unitario necessario per il rilancio di una politica strategica sia su scala regionale che territoriale”. Quello di Katia Ciabattoni, membro sia dell’assemblea regionale che di quella provinciale Pd, più che un appello sembra quasi un monito. Da giorni, infatti, in casa dem si sta consumando una guerra di posizione per l’elezione del nuovo segretario regionale. Un braccio di ferro tra diverse anime che in queste ore ha vissuto uno strappo alla luce del sole con la bocciatura da parte del capogruppo regionale Pd, Maurizio Mangialardi della “fuga in avanti” del consigliere regionale del suo gruppo dem in Regione, Antonio Mastrovincenzo. Al momento, infatti, sul tavolo dei dem ci sarebbero due candidature: proprio quella dell’ex presidente del Consiglio regionale con l’amministrazione Ceriscioli, forte di 107 firme raccolte tra i democrat marchigiani, e quella dell’ex sindaco di Force, Augusto Curti, già presidente del Cal e coordinatore dei piccoli comuni di Anci Marche dall’assemblea regionale piccoli Comuni e Unioni.
Due nomi che hanno animato il dibattito in casa Pd. Ma non ancora nel Fermano dove i dem, alle prese con chi appoggiare come candidato presidente della Provincia e le elezioni amministrative del 2022 (vedasi, ad esempio Porto San Giorgio dove si fanno i nomi degli assessori Francesco Gramegna e Andrea Di Virgilio, oltre che della stessa Ciabattoni su cui però l’ex assessore non si pronuncia), il nodo segretario regionale ancora non è stato affrontato. “Mi auguro che si apra, anche a livello provinciale, la discussione quanto prima. L’auspicio è che si possa arrivare a sintesi per un discorso quanto più possibile unitario. Questo non è certo il momento delle battaglie. Serve costruire e non certo lo scontro che darebbe vita a ulteriori diversità – rimarca Ciabattoni – vero, ci sono stati momenti in cui nel Partito si è discusso e ci si è scontrati, ci si è divisi tante volte ma questo è il tempo di unirsi anche per tracciare la linea di una politica strategia per la regione e per i territori. Le battaglie, si sa, disperdono energie preziose. E la gente è stanca”.
g.f.
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