Dopo la campagna elettorale dello scorso anno arriviamo nel concreto. Porto Sant’ Elpidio sarà interessata da un’importante progetto di viabilità e ne siamo orgogliosi. Due grandi opere riguarderanno il Fermano e, nello specifico, Porto Sant’ Elpidio”. E’ quanto rimarcano il capogruppo consiliare FdI, Giorgio Marcotulli e il consigliere comunale e segretario provinciale FdI, Andrea Balestrieri che passano subito alle specifiche delle opere: “Due bretelle, quella di collegamento da san Marco alle Paludi al casello autostradale, che consentirà di snellire il traffico lungo la statale Adriatica e la bretella a nord della zona di Porto Sant’Elpidio che collega Civitanova marche con la nostra zona industriale nord”. Per i due esponenti del partito della Meloni sono la dimostrazione di “un grande contributo e una forte attenzione del territorio da parte del presidente Acquaroli, dell’assessore Baldelli e del consigliere Putzu sono stati determinanti a far sì che queste due grandi opere per la città divenissero realtà. Avere collegamenti così importanti con le città limitrofe dimostra avere una visione allargata di quello che non solo è un piano urbanistico sviluppato ma anche di allargare numerosi orizzonti e progetti come quello della valorizzazioni delle nostre zone periferiche con un’attenzione maggiore ai complessi industriali e commerciali”.
“Tutto ciò che abbiamo sempre evidenziato negli anni scorsi – aggiungono Balestrieri e Marcotulli – denota un’attenzione alta sulla parte nord della città che deve essere fondamentale per il rilancio della zona industriale ma anche fondamentale sotto l’aspetto turistico e ricettivo. A tutto ciò che di fondamentale sta mettendo in campo la Regione Marche, occorre anche che l’amministrazione comunale dia un importante segnale in quella zona, soprattutto per renderla a tutti gli effetti e a 360 gradi la porta di ingresso della città per chi proviene da Civitanova Marche. Nodo cruciale in quell’area è l’ex Ligmar, dalla demolizione tutto è rimasto fermo. Il sindaco deve decidere cosa vuol fare di quell’area. La convenzione che c’era si avvia alla scadenza e un’amministrazione che vuol guardare avanti deve anche saper scegliere ed investire mettendo in campo quanto è necessario affinché tutto ciò non resti ancora fermo”.
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