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Scissione Confindustria, Cesaroni al vetriolo: “Io né con Ascoli né con Fermo”

SPACCATURA - Il sindaco di Comunanza e imprenditore del Fermano non fa sconti, riguardo alla ormai chiara volontà  degli imprenditori del Piceno e del Fermano, di procedere ognuno per la propria strada. «Si va veloce, ma al passo del gambero». Ecco le sue dichiarazioni complete

Alvaro Cesaroni

“Io faccio, o facevo, parte di Confindustria Centro Adriatico. Per me la soluzione ideale sarebbe stata Confindustria Marche. Con la scissione, non sarò né con Ascoli né con Fermo”.

E’ questa la posizione di Alvaro Cesaroni, sindaco di Comunanza e imprenditore di un azienda che ha nel Fermano la casa madre, nei confronti di quanto sta accadendo, ormai da mesi, all’interno dell’associazione che raggruppa, ancora per pochissimi giorni, imprenditori del Piceno e del Fermano.

Il primo cittadino di Comunanza definisce la situazione “incommentabile” e rimarca: “Forse qui non si è capito che siamo in un momento storico delicatissimo, di crisi, quando è più necessario che mai unire le forze per investire, anche alla luce dei nuovi Pnrr. E qui, invece, che fanno? Pensano alla scissione, ad andare ciascuno per la propria strada, riportandoci indietro di almeno 20 anni”.

Dall’ultimo incontro, che si è tenuto venerdì scorso, 5 novembre, in separata sede per gli industriali del Piceno e del Fermano, è emersa la comune volontà di procedere per strade separate. La parola fine sarà messa all’assemblea del prossimo 12 novembre. Gli imprenditori potranno scegliere se far parte dell’associazione della provincia di Ascoli o di quella di Fermo. “Io mi sono collegato con la sede della Unione del Fermano. Preferisco non commentare i contenuti dell’incontro. Dico solo che, in questo modo, si va molto velocemente, ma al passo del gambero”.

m.n.g.

 

 


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