Il montegranarese Michelangelo Chiurchù, presidente della Comunità Solidali nel Mondo Onlus, durante la relazione all’Accademia Nazionale dei Lincei interna alla cerimonia per la consegna del premio Antonio Feltrinelli 2021
Il Premio Antonio Feltrinelli 2021 ha in se un’importante parte di Fermano, più precisamente Montegranaro.
L‘Accademia dei Lincei, tra le istituzioni scientifiche più antiche d’Europa (fondata a Roma nel 1603 con lo scopo promuovere incontri proiettati allo sviluppo ed alle diffusioni delle conoscenze), ha infatti assegnato ieri, a Roma, l’importante riconoscimento all’Ong Comunità Solidali nel Mondo, fervente realtà impegnata nel sociale con al vertice Michelangelo Chiurchiù.
Veregrense di nascita, 66 anni, laureato in filosofia e teologia, dal 1974 risiede a Roma e da 42 anni è impegnato in prima persona nel sociale, con gli ultimi tre lustri spesi nell’ambito della cooperazione internazionale. Chiurchiù presiede infatti una sodalizio nato nel 2007, dalla genesi costantemente orientato alla cooperazione proiettata oltre i confini nazionali. Area di intervento identificata tra Ecuador e Tanzania, per consuntivi dove spiccano le consolidate azioni contro la disabilità. Faro dell’agire solidale i tre centri medici costituiti in passato nelle zone rurali di Wanging’Ombe, Mbeya e Dar Es Salaam.
Ad oggi sono oltre 140 i professionisti del ramo sanitario impegnati nella mission delle Comunità Solidali nel Mondo, per azioni a beneficio, recitano i bilanci, di circa 6.200 soggetti per 5.000 degli stessi afferenti ad età minori. A convincere l’Accademia dei Lincei il rinnovato impegno del montegranarese per combattere, con una nuova area di azione scientifica, l’epilessia presso la popolazione tanzanese.
Chiurchiù con la pergamena afferente al Premio Feltrinelli
“Abbiamo scelto di attuare un progetto che andasse a ridurre gli effetti negativi dell’epilessia, iniziando dalla ricognizione per individuare da vicino bisogni e problemi che, seppur nascosti, attanagliano le popolazioni di competenza – ha commentato Chiurchiù, per poi precisare -. La nostra azione insiste, non poco, sui bambini, vale a dire l’anello debole di tali società. Basta pensare che chi è stato raggiunto dalle precedenti cure era nascosto in casa, sin nei villaggi più periferici, sfuggendo quindi dalle convenzionali anagrafiche numeriche su cui ragionare per intervenire. Purtroppo, quando una donna partorisce un figlio disabile, molto spesso entrambi vengono abbandonati dai compagni: un terribile aspetto che non possiamo di certo lasciar scorrere con indifferenza oggigiorno. Andiamo pertanto a migliorare le condizioni di vita degli ultimi degli ultimi”.
Nello specifico, in Tanzania prenderà forma la rinnovata azione dei Solidali nel Mondo, articolata in tre fasi. “In primis l’avvio di due ambulatori per la diagnosi e la cura dell’epilessia attraverso l’acquisto di due elettroencefalografi, la formazione di quattro medici ed altrettanti tecnici – ha specificato Chiurchiù -. A seguire formeremo circa 340 operatori sanitari, coinvolgendo dieci regioni sulle trentuno a comporre la Tanzania. Tutto ciò per fare in modo che vengano applicati, su larga scala, i protocolli di diagnosi e cura sperimentati nei nostri laboratori piloti. Terzo step, la campagna contro lo stigma, perché l’epilessia, in un contesto dove l’ignoranza si accompagna spesso, erroneamente, con il sovrapporsi al ricorso di pratiche magiche, nella lettura della popolazione indigena diventa una maledizione contro la famiglia”.
“L’accademia non ci ha premiato soltanto perché ci prenderemo cura di tanti bambini, bensì perché facciamo in modo di mettere in luce un modello di intervento stabile che regaliamo al ministero della sanità tanzanese – il congedo di Chiurchiù -. A nostro avviso è questo il modo migliore per effettuare la cooperazione in maniera concreta, tangibile e ben strutturata, per un premio che, va sottolineato, è intriso quindi di un alto, altissimo valore morale”.
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