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“Il corpo è strumento di relazione” alla scoperta della psicomotricità funzionale con la dottoressa Anna Cameli dell’ Aspif VIDEO INTERVISTA

FERMO - La professionista spiega: "La psicomotricità non è solo movimento, è a tutti gli effetti una scienza che aiuta a recuperare coordinamento del proprio corpo"
La dott.ssa Anna Cameli ai microfoni di Radio Fm1

di Maria Vittoria Mori

Si è approfondito il mondo della psicomotricità funzionale questa mattina ai microfoni di Radio FM1, ospite di Jessica Tidei, la dottoressa Anna Cameli. Un ambito tutto da scoprire, spesso determinante nell’età dello sviluppo, per aiutare i bambini a superare problemi di coordinamento e disarmonia. La dottoressa è direttrice regionale dell’Aspif, l’associazione psicomotricisti funzionali.

“E’ un ambito che mi ha appassionato fin dal mio percorso di studi – rivela la professionista – Sono sempre stata interessata dall’infanzia e mi affascina il fatto che da una relazione reciproca si possa sempre produrre un arricchimento della persona. Il movimento ha, a tutti gli effetti, un ruolo pedagogico ed educativo. Per questo, dopo la laurea in scienze motorie, mi sono specializzata ed ho conosciuto l’Istituto superiore di formazione aggiornamento e ricerca, gestito dal prof. Guido Pesci, cofondatore dell’Aspif”.

Sintetizzando, la dottoressa spiega che la psicomotricità “si adegua continuamente al soggetto col quale si entra in relazione. In genere ci occupiamo di bambini con disarmonia e difficoltà di sviluppo, ma la psicomotricità può essere molto utile anche per bambini senza particolari difficoltà. Il primo passo consiste nell’instaurare un rapporto di fiducia. Si parte da una prima fase di osservazione e conoscenza del soggetto, si individuano le potenzialità ed i punti di forza, per poi lavorare sulle debolezze. Completato lo studio, si elaborano interventi ed obiettivi da raggiungere”.

La psicomotricità funzionale si può realizzare sia individualmente che in gruppo; in questo caso si lavora molto sulla relazione con l’altro e la sperimentazione del proprio corpo.

Una branca che segue soprattutto l’infanzia, ma che può operare anche sugli adulti. “Il corpo è strumento di relazione – continua la dottoressa Cameli – nell’adulto si vanno a scoprire i canali funzionali della persona e spesso si fanno riemergere delle difficoltà che vengono dal passato. Possiamo dire che la psicomotricità sia un percorso di ascolto consapevole di se stessi e degli altri”.

Possono essere diversi i segnali, nel comportamento infantile, che manifestano l’esigenza di lavorare con la psicomotricità. “Spesso assistiamo ad eccessi di vivacità, fatica a controllarsi, serve potenziare la coordinazione motoria, possono capitare difficoltà di orientamento nello spazio e nella percezione del tempo – spiega la direttrice regionale Aspif – Sono problemi che, sovente, vengono sottovalutati. La psicomotricità funzionale viene ancora vista, a volte, solo come attività motoria, quando è una scienza a tutti gli effetti e condiziona tutti gli apprendimenti. Con l’abuso della tecnologia del nostro tempo, inoltre, rischiano di ridursi le relazioni e serve ricorrere, con sempre più frequenza, a specialisti del nostro campo”.

Lavorare sul bambino presuppone che l’esperienza sia stimolante. “Divertimento ed apprendimento. Lavoriamo sulla coordinazione oculomanuale, orientamento spazio-tempo, e una corretta percezione dello spazio.  La psicomotricità funzionale può essere un’opportunità di crescita e migliore conoscenza del corpo anche per chi non ha criticità”. Da direttrice dell’associazione psicomotricità funzionale, la dottoressa Cameli sottolinea: “Puntiamo a diffondere sempre di più la conoscenza del nostro lavoro e dei nostri metodi. Di recente abbiamo proposto un laboratorio alla biblioteca di Grottazzolina, stiamo organizzando incontri in presenza, per quanto possibile, non escludiamo anche iniziative in videoconferenza. Vorremmo anche attivare delle collaborazioni con le scuole primarie e dell’infanzia”.

La dottoressa Cameli ha uno studio a Campofilone, lavora sia a livello individuale che in piccoli gruppi. Collabora con l’associazione Simpatiche canaglie di Fermo, con la quale sta sviluppando degli incontri, a partire dal 9 dicembre, con un laboratorio gratuito al centro sociale Tirassegno di Fermo. Insieme al centro clinico Victor di Fermo si sta anche sviluppando un progetto che fonderà psicomotricità funzionale ed arte.

 


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