Questa mattina alle ore 11 è stata celebrata la festa della patrona, “Virgo Fidelis* ”, con una santa Messa presso la Chiesa “Santa Maria e San Pietro” di Pedaso, officiata da monsignor Rocco Pennacchio, arcivescovo metropolita di Fermo, dal parroco don Ubaldo Ripa, don Devis Ciucani, parroco di Lapedona alla quale ha partecipato una folta rappresentanza di Carabinieri in servizio nella provincia e di Carabinieri in congedo delle 10 sezioni dell’Associazione Nazionale Carabinieri presenti sul territorio con i relativi labari.
Erano inoltre presenti diversi familiari tra cui vedove e congiunti di Carabinieri deceduti. Ad impreziosire la cerimonia, il coro della parrocchia che ha reso particolarmente suggestivo l’evento, intonando diversi canti tra cui anche l’inno alla Virgo Fidelis.
Al termine delle celebrazioni, il Comandante provinciale dei Carabinieri di Fermo, colonnello Antonio Marinucci, nel salutare e ringraziare i presenti, i celebranti e il coro, ha rivolto un pensiero anche ai carabinieri “che, nel corso del periodo pandemico – ha ricordato Marinucci – hanno perso la vita dopo essersi contagiati nell’espletamento del servizio, sottolineando il senso del dovere e di assoluta abnegazione che come sempre è avvenuto, anche in questo difficile periodo, non è venuto meno ed anzi si è maggiormente palesato da parte di tutti i militari dell’Arma dei Carabinieri che, oltre al normale servizio di istituto si sono distinti per attività di supporto, vicinanza e collaborazione con la popolazione, le fasce deboli e le persone direttamente o indirettamente colpite dalla patologia”. Parole di apprezzamento sono state rivolte al Comandante della locale Stazione, il luogotenente Salvatore Marra, presente alla cerimonia che nei prossimi giorni lascerà il servizio attivo per sopraggiunti limiti di età.
Nella circostanza, è stato celebrato l’80esimo anniversario della “Battaglia di Culqualber”, dove il I Battaglione Carabinieri e Zaptiè, il 21 novembre 1941, in terra d’Africa Orientale, sostennero un’eroica battaglia per la difesa del caposaldo ritenuto di vitale importanza, divenendo artefici di epica resistenza, fino all’estremo sacrificio.
Per il fatto d’armi alla Bandiera dell’Arma fu conferita la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare. Infine, la “Giornata dell’Orfano”, primi destinatari del dolore per le gravi perdite, ai quali i Carabinieri hanno rivolto un profondo pensiero.
“Il titolo “Virgo Fidelis” che esprime in tutto significato della vita di Maria e della sua missione di madre e di corredentrice del genere umano affidatale da Dio – ricordano dall’Arma – non ha mai avuto una risonanza universale e un culto particolare nella chiesa. Nella liturgia infatti non esiste una speciale festa. Il merito maggiore della diffusione e dell’affermazione del culto alla “Vergine Fedele” è della “Benemerita e Fedelissima” Arma dei Carabinieri d’Italia. Nell’Arma, il culto alla “Virgo Fidelis” iniziò subito dopo l’ultimo conflitto mondiale per iniziativa di monsignor Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, Ordinario Militare d’Italia, e di P. Apolloni S.J., Cappellano Militare Capo.
Lo stesso Comandante generale prese a cuore l’iniziativa e bandì un concorso artistico per un’opera che raffigurasse la Vergine, Patrona dei Carabinieri. Lo scultore architetto, Giuliano Leonardi, rappresentò la Vergine in atteggiamento raccolto mentre, alla luce di una lampada, legge in un libro le parole profetiche dell’Apocalisse: “Sii fedele sino alla morte” (Apoc.2,10).
La scelta della Madonna “Virgo Fidelis”, come celeste Patrona dell’Arma, è indubbiamente ispirata alla fedeltà che, propria di ogni soldato che serve la Patria, è caratteristica dell’Arma dei Carabinieri che ha per motto: “Nei secoli fedele”.
L’8 dicembre 1949, papa Pio XII, accogliendo l’istanza di monsignor Carlo Alberto di Cavallerleone, proclamava ufficialmente Maria “Virgo Fidelis Patrona dei Carabinieri”, fissando la celebrazione della festa il 21 novembre, in concomitanza della presentazione di Maria Vergine al Tempio”.
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