di Sandro Renzi
Arrivati a questo punto i candidati alla presidenza della Provincia saranno due. Anzi, devono essere due. Altrimenti risulterebbe più ostico, di quanto già non lo sia, spiegare perché in meno di una settimana si è passati da una doppia lista ad un listone che raggruppava quasi tutto l’arco costituzionale fino a tornare all’ipotesi iniziale, ovvero due liste e forse due candidati In un susseguirsi di colpi di scena che hanno spinto il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro, a scendere nuovamente in campo probabilmente come candidato consigliere ed un presidente in pectore, ovvero Tano Massucci, non sciogliere mai ufficialmente la riserva dopo l’imprimatur del Pd, ma garantire la sua disponibilità a ricoprire la carica di Presidente dell’ente di viale Trento.
Nelle ultime ore le cronache politiche riferiscono di due incontri. Uno organizzato dai vertici del Pd ed al quale hanno preso parte i sindaci del centrosinistra e non solo per riconfermare la candidatura del primo cittadino di Montappone, Mauro Ferranti. Che peraltro potrebbe incassare pure l’appoggio di Forza Italia. L’altro promosso da FdI a Grottazzolina e rivolto ad altri sindaci civici tra cui Paolo Calcinaro. Sono queste le tappe di avvicinamento alla scadenza dei termini per la presentazione delle liste il prossimo weekend. Cosa farà in particolare il sindaco di Fermo è tutto da vedere. Come da è da vedere se alla fine i candidati saranno effettivamente due. Contestualmente, però, il centrodestra potrebbe, con un colpo di coda, ritrovare l’unità e sintonizzarsi su un altro nome che vada bene questa volta a tutte le componenti partitiche ed ai sindaci di area centrodestra. Quello che in sostanza va chiedendo Fratelli d’Italia agli alleati.
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