“A Montegranaro, nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale, abbiamo visto l’ennesimo oltraggio al tema della discriminazione di genere ed orientamento sessuale. L’ amministrazione comunale ha bocciato la proposta portata dai consiglieri di minoranza, sull’adesione alla Rete Re.a.dy: presentata anche a Fermo e approvata a Porto S. Elpidio”. Inizia cosi la dura nota del comitato fermano Ddl Zan Subito che esprime rabbia per la decisione dell’amministrazione di Montegranaro.
“Non ci compete entrare nel merito della scelta amministrativa, rimanendo quella retaggio esclusivo del Consiglio Comunale, ma senza dubbio possiamo denunciare un atteggiamento increscioso nelle motivazioni che hanno portato alla bocciatura e nelle polemiche e le accuse successive – spiega il Comitato – I Giovani Democratici, che erano stati i primi portavoce di questa iniziativa, sono stati accusati di aver proposto questa battaglia per creare divisioni. Perchè l’argomento dei diritti civili dovrebbe creare divisioni?! Ma soprattutto perchè ipotizzare un passo in avanti in questo senso dovrebbe essere una colpa?! La maggioranza, quasi nella sua totalità, ha voluto esprimere il proprio parere, con argomentazioni a sostegno del no che hanno richiamato in gioco la “famiglia tradizionale”, l’omosessualità come scelta e l’omosessualità come contro natura. Per concludere con un epigrafico “questo argomento non interessa a nessuno!” La politica evidentemente, anche a livello locale, deve fare grandi passi avanti ed imparare a distinguere le ideologie, il proprio sentire personale con le istanze di chi si rappresenta. Infatti la proposta fatta dalla minoranza a Montegranaro aveva un obbiettivo semplice e lineare: tutelare chi viene discriminato e sensibilizzare sul tema. L’ essere discriminati è una condizione di vulnus rispetto al resto della popolazione, offrire un punto di ascolto ed aiuto a chi si trova in queste condizioni non va ad intaccare i valori ampiamente condivisi da chi in tale situazione non vi si trova. Aiutare, tutelare e mobilizzarsi contro le discriminazioni per orientamento sessuale vuol semplicemente fare buona politica; mentre la demagogia ci vuol far credere che una cosa escluda l’altra. In una società civile convivono le credenze, i valori e le istanze”.
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