di Giorgio Fedeli
Risulta negativo al Covid mentre si trova al Pronto soccorso. Viene dimesso per essere trasferito in una struttura sanitaria privata. E quando arriva alla porta della residenza viene sottoposto, come da prassi, al tampone. E lì risulta positivo. E’ lo strano caso di un anziano che nei giorni scorsi dal Pronto soccorso dell’ospedale Murri di Fermo è stato accompagnato in una struttura sanitaria per poi, giocoforza, tornare al nosocomio fermano perché le porte della struttura per lui sono rimaste, ovviamente, chiuse. E la sua positività ha mandato in allarme un pò tutti, dai sanitari che lo hanno assistito al Murri fino a quelli che lo hanno accompagnato nel suo trasferimento. Ma il primario del Pronto soccorso, Alessandro Valentino, tranquillizza tutti. E stronca sul nascere quello che all’occhio dei più potrebbe apparire come un caso di leggerezza, superficialità sanitaria, per usare un eufemismo, malasanità.
“Abbiamo tutto sotto controllo – spiega il primario – quel paziente ha contratto il virus nei mesi scorsi. E quella che i tamponi ha rilevato è la coda della malattia. Da noi era negativo mentre al tampone all’ingresso della struttura sanitaria in cui era stato accompagnato, è risultato positivo. Guardate che non è un caso raro, può capitare che un paziente che ha già avuto il Covid abbia valori altalenanti. Comunque la sua contagiosità è ridottissima. Ho anche avuto modo di chiarire il tutto con i familiari”. Però si tratta di una situazione che comunque ha mandato in allarme i sanitari che sono stati in contatto con lui. E che inevitabilmente ha fatto scattare i protocolli anti-Covid.
“Certamente – conferma il primario – seppur pienamente consapevoli della sua contagiosità praticamente nulla, abbiamo trasferito tutti i pazienti che hanno avuto un minimo contatto con lui, in un’area grigia ad hoc. Questo in via precauzionale, anche perché sono tutti negativi. Il paziente in questione, tornato da noi, è stato trasferito nel reparto di Malattie infettive mentre i nostri sanitari sono stati tutti sottoposti a tampone, d’altronde lo facciamo ogni 15 giorni tutti. Insomma non vi è stato e non vi è alcun rischio contagio ma le precauzioni e le cautele non sono mai troppe. E poi ora i sanitari sono sistematicamente sottoposti a un tampone molecolare pcr che è più rapido, e questo riduce i tempi di risposta, e più sensibile nell’individuare il virus. Un’ottima miglioria per la quale non posso non ringraziare il nostro laboratorio che ha fatto un gran lavoro”.
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