Negativo al Covid in Pronto soccorso, positivo fuori. Sanitari in allarme, Valentino: “Non è un caso raro, no rischi contagio”

FERMO - Un anziano, dopo essere risultato negativo al tampone Covid, è stato dimesso dal Pronto soccorso per essere trasferito in una struttura sanitaria. Lì però, all'ingresso, è risultato positivo e così è stato riaccompagnato al Murri dove è stato ricoverato a Malattie infettive. Il primario Alessandro Valentino spiega: "La sua positività rilevata è una coda del virus. Ha avuto il Covid nei mesi scorsi. Non vi è alcun rischio contagio. Comunque abbiamo attivato tutti i protocolli del caso, per cautela e precauzione che non sono mai troppe"

Alessandro Valentino

di Giorgio Fedeli

Risulta negativo al Covid mentre si trova al Pronto soccorso. Viene dimesso per essere trasferito in una struttura sanitaria privata. E quando arriva alla porta della residenza viene sottoposto, come da prassi, al tampone. E lì risulta positivo. E’ lo strano caso di un anziano che nei giorni scorsi dal Pronto soccorso dell’ospedale Murri di Fermo è stato accompagnato in una struttura sanitaria per poi, giocoforza, tornare al nosocomio fermano perché le porte della struttura per lui sono rimaste, ovviamente, chiuse. E la sua positività ha mandato in allarme un pò tutti, dai sanitari che lo hanno assistito al Murri fino a quelli che lo hanno accompagnato nel suo trasferimento. Ma il primario del Pronto soccorso, Alessandro Valentino, tranquillizza tutti. E stronca sul nascere quello che all’occhio dei più potrebbe apparire come un caso di leggerezza, superficialità sanitaria, per usare un eufemismo, malasanità.

“Abbiamo tutto sotto controllo – spiega il primario – quel paziente ha contratto il virus nei mesi scorsi. E quella che i tamponi ha rilevato è la coda della malattia. Da noi era negativo mentre al tampone all’ingresso della struttura sanitaria in cui era stato accompagnato, è risultato positivo. Guardate che non è un caso raro, può capitare che un paziente che ha già avuto il Covid abbia valori altalenanti. Comunque la sua contagiosità è ridottissima. Ho anche avuto modo di chiarire il tutto con i familiari”. Però si tratta di una situazione che comunque ha mandato in allarme i sanitari che sono stati in contatto con lui. E che inevitabilmente ha fatto scattare i protocolli anti-Covid.

“Certamente – conferma il primario – seppur pienamente consapevoli della sua contagiosità praticamente nulla, abbiamo trasferito tutti i pazienti che hanno avuto un minimo contatto con lui, in un’area grigia ad hoc. Questo in via precauzionale, anche perché sono tutti negativi. Il paziente in questione, tornato da noi, è stato trasferito nel reparto di Malattie infettive mentre i nostri sanitari sono stati tutti sottoposti a tampone, d’altronde lo facciamo ogni 15 giorni tutti. Insomma non vi è stato e non vi è alcun rischio contagio ma le precauzioni e le cautele non sono mai troppe. E poi ora i sanitari sono sistematicamente sottoposti a un tampone molecolare pcr che è più rapido, e questo riduce i tempi di risposta, e più sensibile nell’individuare il virus. Un’ottima miglioria per la quale non posso non ringraziare il nostro laboratorio che ha fatto un gran lavoro”.

 


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