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Medicina Amandola, Vittori: “Le date dei certificati non collimano con le risposte del sindaco”

SANITA' - Il capogruppo dell'opposizione consiliare, che ha raccolto tutta la documentazione sulla tormentata vicenda, ha riscontrato discrepanze e non esclude un'azione legale nei confronti del primo cittadino. "Soddisfazione che, senza il polverone alzato dalla minoranza, ci sarebbe ancora quel rimbalzo di competenze e di responsabilità sulla struttura costata quasi 3 milioni di euro"

Raffaele Vittori

Non si placa il polverone intorno al reparto provvisorio di Medicina di Amandola. La questione era stata sollevata in Consiglio comunale, lo scorso 27 novembre, dai consiglieri di opposizione i quali, attraverso un’interrogazione, aveva chiesto lumi sullo stato dei fatti e sul perché la struttura – realizzata con fondi della Protezione Civile e riconsegnata al Comune da un anno ormai – non è mai stata attivata.

Le risposte del sindaco Adolfo Marinangeli non avevano soddisfatto la minoranza. Anzi, la seduta si era bruscamente interrotta a seguito di uno scontro aperto tra il primo cittadino ed il capogruppo della minoranza consiliare Raffaele Vittori. E’ quest’ultimo, ora, a dire la sua anche in ragione di diversi interventi da parte dei vertici della Sanità regionale e dell’Area Vasta 5.

“Ho aspettato qualche tempo – sono le parole di Raffaele Vittori – per rispondere alle accuse gratuite a me rivolte nel Consiglio comunale di sabato 27 novembre. In molti mi hanno suggerito di sporgere querela ma io ho un altro modello di vita e preferisco, come sempre fatto, lasciare a chi mi ascolta farsi una opinione. Nel Consiglio comunale sopra citato, di cui è fruibile la registrazione, sono stato accusato di essere un bugiardo e di aver distrutto Amandola. Per quanto riguarda la seconda affermazione posso dire che, non essendo in maggioranza e non dettando le linee della politica economica e di amministrazione del paese, non mi sento responsabile. Ma prendo atto che il sindaco, dichiarando ciò, ha consapevolezza di un paese in agonia.

Il sindaco Adolfo Marinangeli

Agonia non attribuibile al solo terremoto o alla pandemia da Covid, che comunque hanno portato opportunità di crescita. Tale consapevolezza mi meraviglia: non sono io che da 7 anni amministro il paese senza aver terminato una delle grandi opere programmate e ostentate.
In merito alla prima accusa – aggiunge il capogruppo della minoranza consiliare – voglio spostare invece il tutto su un discorso che, analizzando i fatti, chiarisca le posizioni.

Premesso che l’ospedale di Amandola è stato negli anni una delle grandi risorse economiche per il territorio montano, da diverso tempo, su organi di stampa e in sedi istituzionali, viene affermato dal sindaco che tutte le certificazioni necessarie per aprire il reparto provvisorio di Medicina di Amandola sono pronte e a disposizione dell’Amministrazione regionale e dell’Area Vasta 4.

È grave il fatto che questo è stato affermato, dopo precisa domanda, anche nel consiglio comunale del 27 novembre ed anche in una risposta ad una interrogazione scritta che gli è stata rivolta dal gruppo di minoranza “Amandola è dei Cittadini, datata 30 ottobre ed alla quale il sindaco Marinangeli ha risposto il 5 novembre, come sempre ben oltre gli ormai canonici 30 giorni. 
La nostra domanda: ‘Voglia la S.V. informare se il Comune ha ottemperato a quanto di sua competenza, in termini di opere e certificazioni, per l’ultimazione della struttura che dovrà ospitare il reparto di medicina generale’. 
La risposta: ‘Si, il Comune di Amandola ha proceduto con quanto di sua competenza, in termini di opere e certificazioni relativa alla struttura in oggetto’.
Emerge poi, da una intervista del dottor Roberto Grinta (direttore generale dell’Area Vasta 4, ndr) del 3 dicembre che ‘il collaudatore dopo vari sopralluoghi richieste e verbali ha potuto emettere il certificato di collaudo complessivo e definitivo il 30 novembre 2021’.

Inoltre, da Cronache Fermane del 3 dicembre, l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini afferma:
‘Il Comune di Amandola ha completato ieri la consegna delle certificazioni per quel che riguarda lo stabile destinato alle attività sanitarie in piazza Pertini, che risultavano indispensabili ai fini dell’utilizzo. Sulla base delle valutazioni dei tecnici ed ingegneri dell’Asur, dunque, la struttura è idonea all’uso e, pertanto, a breve nella struttura verrà realizzata l’attività ambulatoriale vaccinale’.

Ciò significa che nella risposta scritta all’interrogazione e nel consiglio comunale il nostro primo cittadino ha dichiarato cose che a mio avviso non corrispondono alla realtà. Se così fosse, potrebbero esserci i presupposti per l’attivazione di un procedimento penale, che sto valutando con il mio legale.

E lo affermo alla luce dei documenti che ho finalmente avuto la possibilità di visionare, dopo diverse richieste rimaste inascoltate. 

Per ricapitolare – sostiene poi Raffaele Vittori – ci sono ora tutte le certificazioni necessarie, sì, ma per aprire un punto vaccini e non il reparto di Medicina. Il punto vaccini in Amandola c’è già, è aperto due volte alla settimana dalle ore 8,30 alle 12,30 e già offre un servizio in sicurezza nei locali (che dovevano essere irrecuperabili) del vecchio ospedale ‘Vittorio Emanuele II’.

Resta il rammarico – è la conclusione di Vittori – che ancora la questione del reparto Medicina di Amandola resta aperta e la zona montana sempre più scoperta da servizi sanitari essenziali.
C’è la soddisfazione invece che, senza il polverone alzato dalla minoranza, forse ci sarebbe ancora quel rimbalzo di competenze e di responsabilità per l’apertura della struttura costata quasi 3 milioni di euro”.

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