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Approvato il piano del porto, scintille in Consiglio. Agostini (FdI): “Solo una casa di carta”

PORTO SAN GIORGIO - Il Consiglio comunale approva il piano del porto con il voto favorevole della maggioranza e l'astensione della minoranza. Ma non sono mancate critiche dai banchi dell'opposizione. Botta e risposta pure tra i consiglieri Ciabattoni e Catalini
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di Sandro Renzi
Il piano del porto passa anche in Consiglio comunale col voto favorevole della maggioranza e l’astensione critica della minoranza. Spalle alle slide, solo sui banchi riservati agli assessori (fatta eccezione per il presidente del Consiglio), tutti assenti nonostante il momento quasi storico vissuto in queste ore dalla città che si ritrova tra le mani una pianificazione urbanistica attesa da decenni, il sindaco Nicola Loira è stato il primo a comunicare via social l’ok della civica assise alla delibera (in serata è poi arrivata una nota del Comune con la quale si chiarisce che la presenza sui banchi tradizionalmente riservati alla giunta è ammessa a causa delle norme anticovid solo al presidente del Consiglio, al Sindaco, al segretario e all’assessore che relaziona in quel momento e che gli esponenti della giunta erano comunque presenti all’esterno dell’aula mentre Loira relazionava sul piano del porto ndr) della giunta I prossimi step saranno il passaggio in Regione e la pubblicazione per le osservazioni, mentre la giunta rivierasca dovrà in tempi rapidi approvare la variante urbanistica semplificata, visto che non sono previsti aumenti volumetrici, per le aree a terra.

In 3 ore di confronto il piano è stato liquidato, anticipato da un botta e risposta tra il presidente del Consiglio, Giuseppe Catalini, e la Presidente della seconda Commissione, Catia Ciabattoni. Oggetto del contendere la seconda convocazione della Commissione sul porto aperta ad alcune categorie produttive. Concessa dalla Ciabattoni ma di cui Catalini non sarebbe stato informato. “Quello che avviene fuori dalla aule istituzionali non mi interessa” ha detto Catalini. A chiedere invece che il piano fosse illustrato con l’ausilio delle slide è stato il capogruppo di FdI, Andrea Agostini. “Oggi diamo seguito ad una politica di fine mandato che rincorre i privati. Approviamo una casa di carta” ha detto l’esponente di Fratelli d’Italia. E critico anche il consigliere dell’Udc, Carlo Del Vecchio. “Con chi avete condiviso questa pianificazione? Temo che tutta la zona sud finirà per essere una zona chiusa” ha rimarcato puntando l’indice contro la chiusura del lungomare nel suo tratto iniziale. Sulla stessa lunghezza anche il capogruppo della Lega, Fabio Senzacqua. “Non c’è stata condivisione con la città. Un piano che assomiglia a quello Cervellati e che temo farà la stessa fine. Chiedo inoltre all’Amministrazione dove sta il quadro economico e dove il piano di fattibilità”. Non mancano critiche neppure da Maria Lina Vitturini (FdI). “Il progetto non mira allo sviluppo della città. Nessuno ha preso in considerazione ad esempio le osservazioni dell’Ataf che chiedeva un centro congressi importante. La prossima giunta dovrà rimetterci le mani”. Perplessità pure dal civico Fabio Bragagnolo.

Difende a spada tratta il lavoro fatto, Catia Ciabattoni del Pd. “Orgogliosi dell’obiettivo raggiunto. Invece la minoranza quali proposte ha fatto. Si sono svegliati qualche giorno fa. Il piano peraltro sarà necessario ai concessionari per chiedere una proroga della concessione demaniale in scadenza al 2032”. Va giù duro pure Renato Bisonni di Psg a sinistra. “Il precedente piano era una devastazione della città e non era stato concertato con nessuno tranne i concessionari del porto. Porto San Giorgio non ha bisogno di un centro congressi da mille posti anche perché non abbiamo in città mille camere. L’opposizione chiede la sostenibilità economica legata alle previsioni del piano, ma è scontato che solo il privato debba investire e che non possa essere strutturato con risorse regionali?”. Anche Antonello Cossiri dei dem ha infine rimarcato che questa è “l’ultima occasione per sviluppare la città’.


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