Il Liceo ‘Annibal Caro’ guarda al futuro: ora c’è anche la tecnologia Hbim al corso Aureus

FERMO - Questa mattina presso il Liceo Annibal Caro si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del sistema Hbim, tecnologia digitale per lo studio e la condivisione dei beni culturali. L'inizio del corso è previsto per il secondo quadrimestre. "La tecnologia Hbim entra per la prima volta nei Licei di Scienze Umane" annuncia il professor Gentili

di Alessandro Luzi

Il Liceo Statale ‘Annibal Caro’ di Fermo è in continuo aggiornamento. Lo dimostra la conferenza stampa di questa mattina, tenutasi in sede, in cui è stata presentata la tecnologia Hbim: un aggiornamento relativo al corso ‘Aureus’.

Presenti il professor Piero Ferracuti, preside del Liceo, il professor Andrea Gentili e l’ingegner Marco Martens, esperto di Nke Roma dell’Autodesk.  “La tecnologia Hbim entra per la prima volta nel Liceo Classico e di Scienze Umane – si ritiene soddisfatto il professor Andrea Gentili – costituisce un importante arricchimento per gli studenti e offre la possibilità di continuare ad occuparsi di questo campo di studi nel futuro universitario”.

Ma in cosa consiste questo sistema digitale? Lo spiega l’ingegner Marco Martens: “Il Bim, International Building Information, non è un software ma un processo di condivisione di dati digitali e di gestione dei modelli progettati. Questi vengono collocati al centro di un sistema dove tutti possono visionarli e interrogarli. Ne è un esempio Google Earth, tutti possono vedere in 3D qualsiasi luogo del mondo. Tali opportunità diventano poi utili anche per il dibattito pubblico sulle opere architettoniche e quindi interviene anche sulla gestione degli appalti”. Pertanto è una tecnologia trasversale in grado di unire i beni culturali, la progettazione architettonica ed industriale, quindi l’ingegneria ed infine la politica. Infatti il sistema del 7D, implicito nel sistema Bim, amplia il campo di studi “Oltre a visionare i dati in 3D, ci sono altri parametri in grado di fornire dei dettagli sempre più oculati – spiega Martens – perciò è possibile effettuare un controllo continuo dei tempi del cronoprogramma, un accertamento sui costi e come evolvono nel tempo, studiare il ciclo di vita della struttura e la sostenibilità, ovvero la possibilità di riutilizzare i materiali al momento dello smantellamento”. Perciò con il sistema Bim è possibile misurare anche l’impatto ambientale di un’opera o un prodotto. A proposito di sostenibilità, agli studenti collegati online viene mostrata una foto di Severn-Cullis Suzuki durante il celebre discorso tenuto al palazzo dell’Onu nel 1992 “Se per voi una fonte di ispirazione è Greta Thunberg, per me fu questa ragazza – ricorda – ovvero la prima adolescente a promuovere la sostenibilità ambientale e porre all’attenzione dei governanti i problemi legati al surriscaldamento climatico”.

L’Hbim è invece una peculiarità relativa al settore umanistico, l’acronimo infatti sta per Historical Building Information Modelling. Questo processo è applicato a edifici o monumenti esistenti volti non solo alla restituzione del modello tridimensionale, ma anche alla creazione di modelli basati su informazioni geometriche e dati relativi alla conservazione dei materiali. “Il corso partirà nel secondo quadrimestre e sarà rivolto agli studenti delle seconde classi –precisa il preside Piero Ferracuti – di fatto verranno dedicate due ore settimanali aggiuntive per apprendere questo nuovo sistema. È un’iniziativa prima nel suo genere per gli studenti di un Liceo delle Scienze Umane”.

Il corso ‘Aureus’ è già all’avanguardia ed è un punto di forza dell’Annibal Caro di Fermo: “Il programma prevede lo studio del paesaggio o di un ambiente, in questo caso un confronto tra i borghi marchigiani e altri ubicati in differenti zone d’Italia – illustra Gentili – inoltre si esamina la storia archeologica dei siti più vicini e un approfondimento è dedicato ai beni culturali e agli ecomusei. Invece al secondo anno si apprendono le pratiche di restauro e di conservazione con dei webinar appositi. Importante sottolineare la costante collaborazione con la Facoltà di Belle Arti dell’Università di Macerata”.

Il messaggio di Gentili è chiaro: “Con l’inserimento della tecnologia Hbim si guarda al futuro: si studia il passato per essere consapevoli del presente e progettare il futuro. Le Scienze Umane non sono solo discipline volte alla patrimonializzazione della memoria ma tracciano la strada verso il futuro”. Per tendere verso nuovi orizzonti è importante mutare il punto di vista e guardare la realtà da altre prospettive, ecco quindi che viene mostrata da Martens una foto scattata dallo spazio durante la missione Apollo del 1969 e chiosa: “Per affrontare nuove sfide occorre cambiare il punto di vista, in questo caso la tecnologia Hbim propone una visione differente dei beni culturali e dunque nuove possibilità di gestione”.


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