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Alloggi dei carabinieri, il Sim chiede spiegazioni: “Perché ancora non sono ultimati?”

FERMO - Il segretario regionale Sim carabinieri Paolo De Angelis: "A Fermo, dopo ben 41 mesi dall’inaugurazione del Comando provinciale dei Carabinieri, molti militari destinatari di un alloggio di servizio non hanno la possibilità di poterlo occupare, a differenza di quelli destinati al ruolo ufficiali, già occupati dal 2019"

Al centro, Paolo De Angelis

“Un Natale amaro per il Comando provinciale dei Carabinieri di Fermo.  Si avvicina il Natale e, come ogni anno, le famiglie si preparano a trascorrere le festività con i propri cari, acquistano i doni che si scambieranno nel tepore della propria dimora. La casa è il bene primario di ogni famiglia e i carabinieri non sono un’eccezione. Ma purtroppo non è sempre quel che accade. Nel Comando Provinciale di Fermo, infatti, le case scarseggiano. E qui occorre un attimo riavvolgere il nastro”. E’ il punto del Sim, sindacato italiano militari – carabinieri, con il suo segretario regionale Paolo De Angelis che ripercorre gli ultimi tre anni.

“Luglio 2018: alla presenza dell’allora vicepremier Matteo Salvini e dell’ex comandante generale dei carabinieri, Giovanni Nistri, è stato inaugurato, in pompa magna, il nuovo comando provinciale dell’Arma dei Carabinieri; il comandante di compagnia dell’epoca aveva risolto una controversia chiudendo un contenzioso che andava avanti da anni, da quando la struttura era ancora adibita a comando di Compagnia.

Paolo De Angelis

Calati i sipari, i nuovi comandanti si sono prodigati per concludere ciò che era stato iniziato, adoperandosi nell’adeguamento della struttura alle norme sismiche vigenti, cosa non facile in Italia, e ne siamo consapevoli.
Il Covid non ha aiutato, ma è doveroso ricordare che in piena pandemia, a conferma della massima che recita ‘volere è potere’, noi italiani – incalza De Angelis – siamo stati capaci, di inaugurare, a due anni dalla tragedia del ponte Genova, una nuova struttura. Senza guardare a tempi così lontani vogliamo prendere come esempio le vicende di Camerino, dove tutte le istituzioni, nel giro di un anno e in perfetta sinergia, hanno restituito la nuova caserma ai carabinieri alla popolazione. A Fermo, dopo ben 41 mesi dall’inaugurazione del Comando provinciale dei Carabinieri, molti militari destinatari di un alloggio di servizio non hanno la possibilità di poterlo occupare, a differenza di quelli destinati al ruolo ufficiali, già occupati dal 2019. Il Comandante della stazione di Fermo, per esempio, non può ancora occupare l’alloggio che dovrebbe essergli assegnato, al pari di tutti gli altri comandanti di Stazione”.

“Il Sim carabinieri Marche chiede che venga fatta luce su quanto è accaduto, auspicando una immediata e puntuale verifica dalle autorità di vertice. Considerato che gli alloggi vengono elargiti in virtù dell’incarico e non per il grado che si riveste, chiediamo se il diritto di occupare uno dei quattro alloggi disponibili possa, ovvero debba – conclude il segretario Sim – essere riconosciuto anche al comandante di Stazione. Possibile che i quattro alloggi siano stati occupati senza che nessuno lo sapesse? Chi aveva il ruolo di supervisore? Gli alloggi avevano la prevista abitabilità?
Il Sim carabinieri intende evocare, come già fatto dal nostro comandante generale Teo Luzi, le parole di Filippo Turati che nel 1908 alla Camera di Deputati, affermava ‘Dove un superiore pubblico interesse non imponga un momentaneo segreto, la casa dell’amministrazione dovrebbe essere di vetro‘”.

 


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