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Il Comitato residenti e Confabitare: “Ennesimo furto a Lido Tre Archi. Questa volta hanno portato via anche la caldaia”

FERMO - "Torniamo a chiedere con forza la creazione di un presidio fisso delle forze dell’ordine capace d’intervenire in tempi rapidi sul luogo dei delitti"


Il Comitato CO.R.TA. e l’Associazione Confabitare esprimono tutta la loro indignazione per l’ennesimo episodio delinquenziale avvenuto nei confronti dei proprietari immobiliari del quartiere di Lido Tre Archi. “Un appartamento – scrivono –  è stato letteralmente svuotato di ogni suo bene. Sono stati asportati i mobili più facilmente trasportabili, tavoli e sedie, il frigorifero e finanche la caldaia per l’acqua calda e il riscaldamento. È una situazione paradossale se si considera che sono presenti nel quartiere 80 telecamere di videosorveglianza che evidentemente non rappresentano nemmeno una forma di deterrente. Ma quello che più fa male è vedere il totale disinteresse delle istituzioni nei confronti di una situazione di questa gravità. Ad esempio è stato incredibile constatare come la risposta alla richiesta di aiuto inoltrata al Sindaco, nonché capo della Polizia Municipale e responsabile dell’ordine e della sicurezza pubblica di questa città è stata unicamente e semplicemente “mi invii una PEC”. Pensiamo ci sia stata più “partecipazione” nel rispondere ad un invito ad una sagra o al taglio del nastro di qualsiasi più sperduta iniziativa avvenuta sul territorio. È evidente che mancano in questo territorio figure  che sappiano gestire la Polizia Municipale, che utilizzino le strutture e le tecnologie messe a disposizione e che comprendano le priorità di una città. Ed è evidente che non è una questione di soldi, visto che sul tavolo c’erano ben 8,5 milioni di euro, ma del modo con cui questi soldi sono stati spesi. Se difronte a fatti di una gravità unica la risposta che il cittadino può riceve è quella a cui abbiamo assistito ebbene pensiamo si poteva ottenere questo risultato anche senza spendere 8,5 milioni di euro”.

Renzo Paccapelo e Gabriele Voltatorni aggiungono: “Forse i nostri rappresentanti istituzionali non hanno capito, perché sono rimasti a fare i contabili nelle loro stanze, che i residenti di Lido Tre Archi non avevano bisogno di uno skate park o di una palestra di arrampicata ma vogliono poter tornare a casa e ritrovare il proprio letto, i propri mobili, le propri proprie cose. Voglio poter uscire dal proprio appartamento senza avere la paura di essere aggrediti. A questo servivano i soldi opportunamente “regalati” dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Non possiamo fare affidamento esclusivamente sulla giustizia penale che non sempre arriva e quando arriva lo fa con i tempi incompatibili con chi deve ogni giorno convivere con questo tipo di delinquenza. Torniamo a chiedere con forza la creazione di un presidio fisso delle forze dell’ordine capace d’intervenire in tempi rapidi sul luogo dei delitti e chiediamo alle istituzioni di attivarsi per censire periodicamente, anche e a sorpresa, le persone che dimorano negli appartamenti di Lido Tre Archi. Anche l’installazione dei contatori dell’acqua per ogni appartamento, che speriamo di ottenere dalla CIIP spa, dovrebbe servire ad individuare gli appartamenti che risultano occupati. Controllo che si potrebbe e dovrebbe fare anche tenendo conto dei consumi di energia elettrica. Sicurezza ed ordine pubblico che dovrebbe essere, oltre che un dovere del Sindaco, un interesse non solo dai residenti del quartiere ma anche di tutta la città che sta subendo un grave danno d’immagine”.


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