Gianluca Vecchi
di Sandro Renzi
Piovono disdette e molte strutture sono rimaste chiuse. Per il settore alberghiero del Fermano la crisi è nera. Qualche gruppo che aveva prenotato il viaggio tramite agenzia ha confermato la presenza per il capodanno, altri hanno cancellato la prenotazione. E manco a dirlo la causa principale è il Covid.
La conferma arriva anche dal presidente dell’Ataf, Gianluca Vecchi. “Siamo punto a capo – dice sconsolato – forse è stato meglio quando siamo rimasti chiusi, almeno non avevamo le spese che stiamo affrontando ora”. Già, perché sperando in un Natale migliore alcuni operatori alberghieri hanno “osato” restare aperti investendo anche nel personale, ma alla fine non c’è stato un gran riscontro e le aspettative sono state deluse.
“Troppe disdette -rimarca ancora Vecchi- subiamo un danno enorme da questa situazione. E’ vero, per la ristorazione forse il problema delle disdette dell’ultimo minuto è stato più evidente, ma anche per il comparto alberghiero posso testimoniare le tante difficoltà del momento. In una parola possiamo dire che il mese di gennaio è saltato“. Anche le prospettive non sembrano rosee. “Il martellamento dei media sulla pandemia pesa – dice ancora il presidente dell’Ataf – e frena le prenotazioni”. Al punto che se gennaio è saltato per febbraio, al momento, non ci sono addirittura prenotazioni. E’ vero, storicamente, non un è mese di alta stagione, ma dover fare i conti con un telefono che non squilla o una casella di posta elettronica vuota non è proprio confortante. Il rischio concreto è che la primavera non porti frutti e gli alberghi restino vuoti. Di fronte a questa situazione c’è poco da fare. Pandemia e cambi di colore sono variabili che pesano nelle scelte dei turisti.
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