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Caos scuola: l’Ufficio Scolastico conferma last minute la Didattica Digitale Integrata, protestano studenti e famiglie

MARCHE - La nota del direttore generale Filisetti inoltrata nel tardo pomeriggio del giorno dell'Epifania ha scatenato le rimostranze della popolazione studentesca, delle loro famiglie, nonché del corpo docente. Perplessi anche gli amministratori locali

redazione CF

Fake news o decisione dell’ultimissima ora? Un dubbio che ha attanagliato dal tardo pomeriggio di una giornata di festa prima dirigenti scolastici e insegnanti, poi studenti e genitori. Scoperto l’arcano (e cioè che si trattava di una vera circolare a firma di Marco Ugo Filisetti, dirigente generale dell’Ufficio Scolastico Regionale), resta per tutti l’amarezza di una comunicazione a dir poco tardiva che costringerà la popolazione studentesca a due mattinate di didattica a distanza.

“Facendo seguito ai diversi quesiti pervenuti a seguito dell’emanazione di ordinanze sindacali che dispongono l’interruzione delle attività didattiche, per le giornate del 7 e dell’8 gennaio sui rispettivi territori comunali – rimarca lo stesso Filisetti – si ricorda che l’erogazione del servizio scolastico andrà comunque assicurato prevedendo l’organizzazione della didattica digitale integrata. A quest’ultimo riguardo si chiarisce che la prestazione lavorativa del personale docente, oltre che ATA, avviene presso la sede dell’istituto scolastico che resta il luogo ordinario di svolgimento dell’attività, fatte salve eventuali motivate cause ostative eccezionali, altrimenti non assolvibili. Resta inoltre impregiudicata la possibilità di svolgere attività didattica in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva in- clusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali ai sensi dell’articolo 1, comma 4 del D.L. n. 111/2021 convertito da Legge n. 133 del 24 settembre 2021”.

A quel punto telefoni e chat si sono surriscaldati, con richieste di chiarimenti a presidi e docenti che nulla hanno potuto se non confermare l’attivazione di una modalità che, a causa della pandemia, da due anni caratterizza la didattica negli istituti di tutto il Paese.

Anche i sindaci hanno manifestato il proprio disappunto, come il primo cittadino di Fermo Paolo Calcinaro. “Metto un po’ di ordine o almeno ci provo – ha evidenziato in uno post sul suo profilo Facebook -. Molti sindaci nelle Marche hanno emesso ordinanza per motivi sanitari di sospensione delle attività scolastiche per evitare che, a soli 6 giorni dal capodanno, potessero rientrare a scuola soggetti con il virus contratto ma ancora in incubazione: con circolare emanata questo pomeriggio l’Ufficio Scolastico Regionale (quindi la ‘periferica’ nelle Marche del Ministero dell’Istruzione), che ha competenza per tutto quanto attiene all’istruzione e alle modalità di didattica, ha indicato ai dirigenti scolastici (che quindi sono stati notiziati a tardo pomeriggio di oggi) che, in caso di queste circolari dei sindaci, comunque andava garantita la DaD. Con questo post cerco di aiutare a comprendere quanto accaduto: magari certe comunicazioni potevano giungere ai dirigenti con maggiore tempestività”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Stefano Pompozzi, per due mandati vice presidente della Provincia con delega all’istruzione. “I contagi sono fuori controllo, uno dei potenziali luoghi di moltiplicazione infettiva è la scuola. Nel territorio seppur in ordine sparso è stata sospesa l’attività didattica per 1/2 giorni per favorire screening di massa e/o per ritardare il rientro. Quanto attuato può essere condivisibile o meno. Ciò che invece non è condivisibile è l’indicazione dell’Ufficio Scolastico Regionale di ripresa delle attività per domani (emanata oltretutto con preavviso di nemmeno 24 ore). L’USR arrivati a questo punto avrebbe dovuto soprassedere perché così ha ingenerato solo caos tra studenti, insegnanti e genitori. Non è la prima volta (e non sarà l’ultima) che l’USR mette sotto pressione la nostra realtà provinciale che però deve continuare, come è sempre stato in questi anni, ad essere tutelata”.

“Una disposizione che confligge con le ordinanze dei sindaci, le massime autorità territoriali in materia di salute pubblica” aggiunge lapidario Nicola Loira, sindaco di Porto San Giorgio, città dove le scuole sarebbero state sì chiuse venerdì come da calendario scolastico ma non nella giornata di sabato.


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